Nulla a che vedere con quanto accadeva qualche decennio fa, quando il “modello 730” fu definito addirittura “lunare”. Da più di qualche anno, fortunatamente, non è più così. Un lavoratore dipendente o un pensionato che vuole recuperare le spese mediche, scolastiche, sportive, universitarie, può farlo in piena autonomia, senza ricorrere a un Centro di Assistenza Fiscale (Caf). Tuttavia, c’è un problema: per non incorrere in errori e, di conseguenza, in un mancato rimborso economico, prima di accendere il computer e collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate è necessario che si studi bene le istruzioni che quest’anno ammontano a 152 pagine, otto in più rispetto alla stessa edizione del 2023 .È bene che lo faccia sia per controllare la correttezza delle detrazioni/deduzioni inserite dall’Amministrazione finanziaria nel proprio “modello on line” sia per l’eventuale integrazione delle voci mancanti. Insomma, non sarà più “lunare”, ma nemmeno semplicissimo da compilare come qualcuno vorrebbe farci credere. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia.
Da quest’anno la modalità di presentazione della dichiarazione dovrebbe essere molto più semplice rispetto alle ultime edizioni. L’Agenzia delle Entrate, infatti, renderà disponibili ai lavoratori dipendenti e ai pensionati (in una apposita sezione dell’applicativo web della dichiarazione precompilata) le informazioni in proprio possesso che – tramite un percorso guidato – potranno essere confermate o modificate. Ad oggi non sappiamo quanto semplice sarà l’aiuto che il Fisco ci metterà a disposizione; tuttavia, una volta definitiva, le informazioni saranno riportate in automatico nei campi del “modello 730” che potrà quindi essere inviato all’Agenzia. Sia chiaro: se non si intende avvalersi di questa modalità semplificata, si procederà in via ordinaria, imputando nuovi dati o modificando quelli presenti.