La notte prima degli esami è passata, ed è passata per la centesima volta dato che l’Esame di Stato o Maturità quest’anno compie 100 anni dato che fu con la riforma di Giovanni Gentile nel 1923 ad introdurlo: una formula rigida con 4 prove scritte e una prova orale che copriva il programma degli ultimi tre anni e la commissione era composta totalmente da membri esterni. Sono 536.008 gli studenti che questa mattina a partire dalle 8.30, quando il ministero dell’Istruzione e del Merito comunicherà la chiave per l’apertura del plico telematico (disponibile sul sito del Mim), con un dizionario sul banco prova affronteranno la prima, quella scritta d’italiano: una scelta tra 7 tracce di diversi ambizioni artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale, suddivise in tre diverse tipologie: 2 analisi del testo (uno poetico e l’altro di prosa), 3 tracce di testo argomentativo e 2 temi di attualità. Quest’anno, superata la fase dell’emergenza sanitaria, l’esame, infatti, torna definitivamente alla normalità: due prove scritte a carattere nazionale (decise cioè dal Ministero) e un colloquio; commissari interni ed esterni; svolgimento delle prove Invalsi requisito di ammissione; unica deroga i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), il cui svolgimento non è requisito di ammissione all’Esame. Domani la seconda prova scritta, sempre in contemporanea in tutti gli istituti, elaborata dal Ministero e che varia a seconda dell’indirizzo e delle materie: al liceo Classico la seconda prova verterà sul latino, allo Scientifico su matematica, al liceo Linguistico sulla prima lingua e cultura straniera.
La prova di maturità compie 100 anni
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