di Roberto Errichelli – L’impressione è che Palazzo Chigi, sinistramente di biancorossoverde illuminato, sia la scena di una tragedia shakespeariana. Il Conte Italo Amleto, un regnante giunto per caso al potere e quindi senza reale potere si aggira, rigorosamente di notte pare, per stanze vuote, assillato da fantasmi bercianti via skype: chi lo spinge chi lo trattiene, chi lo sopravanza nelle decisioni, chi rimane indietro. Poi ci sovviene che i consiglieri del Conte Italo Amleto sono persone in ciabatte infradito buone a nulla (e per questo capaci di tutto), sono i furbetti emersi da un movimento di pancia del paese (e non starò a specificare per bon ton cosa segue, di solito, ad un movimento di pancia), la schiuma emersa dal tino degli uno vale uno: il peggio che l’Italia abbia prodotto politicamente ed eticamente dalla caduta del fascismo. E allora non ci sembra più una nobile tragedia ma brutta (e tragica) farsa: dalla pandemia alla pantomima il passo è tristemente breve. E mentre a Roma ci si collega in notturna con Facebook, a Bergamo si muore. A capitale corrotta segue invariabilmente nazione infetta.
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