Avellino sotto choc, ai domiciliari il sindaco che si era dimesso

18 Aprile 2024
Lettura 1 min

Ora è agli arresti domiciliari. Gianluca Festa, 50 anni, sindaco di Avellino dal giugno del 2019, si era dimesso il 25 marzo quando la procura di Avellino gli aveva perquisito casa e ufficio. E proprio nel corso della comunicazione della notizia alla stampa, fece riferimento al suo amato basket, e al fatto che quanto li contestava la procura era relativa alla pallacanestro. A suo tempo il primo cittadino aveva replicato: “Non c’è niente perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si è ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato Perché noi siamo persone bene e aspetteremo l’esito delle indagini Che non porteranno a nulla”, aveva detto Festa all’indomani delle perquisizioni.

Oggi i carabinieri e personale della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza hanno posto agli arresti domiciliari il sindaco dimissionario e altri due coindagati. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Avellino, su richiesta della locale Procura. Le ipotesi di reato sono di associazione a delinquere per reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità. Sono in corso perquisizioni, anche nei confronti dell’ex vicesindaco. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Draghi, fortissimamente Draghi

Prossimo Servizio

Un tempo ci si poteva curare. Oggi si deve rinunciare. Ugl sul piede di guerra

Ultime notizie su Cronaca

Il tacchino del primo maggio

di Stefania Piazzo – La festa dei lavoratori e dei loro diritti è un cardine della democrazia. Il rispetto della vita sul lavoro è imprescindibile. Dai diversi leader sindacali e politici sentiremo

Alle elezioni europee torna in pista il partito-taxi

di Roberto Gremmo – Non è una novità, perché venne inventato negli anni sessanta dal padrone dell’Eni Enrico Mattei che a chi gli rimproverava rapporti disinvolti, lui democristiano, coi neofascisti, dichiarava senza
TornaSu