Ora è agli arresti domiciliari. Gianluca Festa, 50 anni, sindaco di Avellino dal giugno del 2019, si era dimesso il 25 marzo quando la procura di Avellino gli aveva perquisito casa e ufficio. E proprio nel corso della comunicazione della notizia alla stampa, fece riferimento al suo amato basket, e al fatto che quanto li contestava la procura era relativa alla pallacanestro. A suo tempo il primo cittadino aveva replicato: “Non c’è niente perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si è ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato Perché noi siamo persone bene e aspetteremo l’esito delle indagini Che non porteranno a nulla”, aveva detto Festa all’indomani delle perquisizioni.
Oggi i carabinieri e personale della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza hanno posto agli arresti domiciliari il sindaco dimissionario e altri due coindagati. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Avellino, su richiesta della locale Procura. Le ipotesi di reato sono di associazione a delinquere per reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità. Sono in corso perquisizioni, anche nei confronti dell’ex vicesindaco.