Secondo quanto si apprende l’attacco hacker alla Regione Lazio e’ stato del tipo “ransomware cryptolocker”, utilizzato di solito per chiedere riscatti ma al momento non sarebbe stata richiesta una contropartita. Inoltre, dai primi accertamenti, emerge che non sarebbero stati acquisiti dati sensibili.
In attacchi ransomware come quello che sembra aver colpito la Regione Lazio, l’attaccato non ha alternative che pagare. Lo dice all’AGI Matteo Flora, esperto di sicurezza informatica e partner di 42 Law Firm. “In questi casi non c’e’ alternativa” che a pagare il riscatto richiesto, dice Flora.