“Di fronte alle ripetute e più che motivate richieste di proroga dei versamenti del 20 luglio avanzate dai Commercialisti, il Governo ha opposto un no che sembra al momento irrevocabile, oltre che incomprensibile. Non era l’esito al quale volevamo arrivare, ma a questo punto diventa per noi inevitabile valutare concrete azioni di protesta della categoria, tra le quali non escludiamo lo sciopero”. È quanto affermano in una nota congiunta il Consiglio nazionale e tutte le sigle sindacali dei Commercialisti (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdec, Unico). “Siamo per altro convinti – aggiungono – che il Governo si stia esponendo a una magra figura, perché, tanti meno saranno i contribuenti che autonomamente sceglieranno di non versare il 20 luglio o il 20 agosto con maggiorazione dello 0,4%, tanto più sarà inevitabile per il Governo fare marcia indietro e riaprire i termini di versamento senza sanzioni fino al 30 settembre, come già avrebbe dovuto fare”.
Rinvio tasse o da lunedì è disobbedienza fiscale. Commercialisti sul piede di guerra
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