Sanità, 15 anni di disinvestimenti

7 Aprile 2024
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  “Questo governo già dal prossimo Def deve fare una scelta coraggiosa: riconoscere l’esigenza più grande di questo Paese, quella di salvare i due pilastri welfare-state, sanità e istruzione, tutto il resto è secondario e il governo deve destinare più soldi a questi due pilastri, distrarli da altro, perché non è una questione di percentuale sul Pil ma di quanto si investe”. Così all’ANSA il segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, Pierino Di Silverio che chiede “politiche coraggiose” e annuncia una serie di manifestazioni sul territorio contro il ddl sull’Autonomia: il primo appuntamento a Bologna il 19 aprile.

“Non stiamo dicendo che non sono stati fondi destinati alla sanità ma che semplicemente non bastano perché il gap, dopo 15 anni di disinvestimenti, è troppo ampio e il Servizio sanitario nazionale ha troppo bisogno oggi di risorse e di riforme, perché le risorse da sole non bastano”, afferma. “Basti pensare che secondo precedenti studi, per colmare quel gap che si è maturato in 15 anni servirebbero quasi 50 miliardi di euro, cosa impossibile”, dice Di Silverio per il quale il Mes è stato tra le occasioni perse. Da qui la richiesta di “scelte coraggiose, quelle – afferma il sindacalista – che distraggono soldi da altre situazioni, dalla guerra, dalle armi, dai lodi Lotito e compagnia che regalano 800 milioni alle squadre di calcio di serie A, dall’evasione fiscale” .

“Il ddl autonomia per come viene portato avanti aumenterà ben oltre il 24% la percentuale di quei cittadini che in Italia si rivolge già oggi alla sanità privata, a fronte di una media europea che si aggira intorno all’8-9 per cento”, dice ancora il segretario Anaao augurandosi “una lunga discussione in Parlamento e annunciando una serie di incontri e campagne informative, in varie città d’Italia da aprile a giugno, aperte a cittadini, sindaci e governatori”. Una tabella di previsione tecnica della Nadef dello scorso ottobre parlava di un calo della spesa per la sanità sul Pil, tra il 2020 e il 2025 di 1,2 punti, sottolineando però che nel 2020 il Pil ha registrato una forte contrazione per effetto della fase iniziale dell’emergenza Covid e per tornare ai livelli del 2022 servirebbero quasi 10 miliardi nel 2024 e nel 2025. Nel loro appello poi del 3 aprile, i 14 scienziati e Nobel hanno evidenziato che nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil, meno di vent’anni fa. Oggi il Fondo sanitario è di 134 miliardi (contro i 114 del 2019) e sono stati stanziati dal governo 3 miliardi in più per il 2024, 4 per il 2025 e 4,2 per il 2026.

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