“Non è stata una campagna come fu Bonino for President’, ma una lunga onda di affetto culminata nella proposta politica forte di una costituzionalizzazione del centrodestra attraverso l’elezione di Silvio Berlusconi al Quirinale. Vorrei ricordare che la campagna è stata lanciata da tre amici del Presidente Berlusconi: il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, il direttore del ‘Giornale’ Augusto Minzolini, e il sottoscritto. Altri si sono associati alla battaglia, ma per loro era una ‘rincorsa’, per atterrare poi sul candidato del loro cuore: Casini, Draghi, Pera. Ce la potevamo fare, ma dovevano crederci davvero tutti, e dicendo ciò non mi riferisco a Salvini e Meloni, a cui invece do atto di grande correttezza. La rielezione di Mattarella ha chiuso i giochi e mi sento di dire che è andata bene così”. Così Gianfranco Rotondi torna sulla candidatura di Silvio Berlusconi per affermare che non tutti i sostenitori ci hanno creduto e ci credevano fino in fondo.

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