di Gigi Cabrino – L’OCSE ha pubblicato uno studio sull’impatto positivo del PNRR in Italia, anche alla luce delle riforme che sono state intraprese nella pubblica amministrazione.
Entrando nello specifico della varietà dei progetti inseriti nel PNRR si riconosce che la revisione del piano adottata dal governo Meloni porterà ad una maggiore centralizzazione dei grandi progetti infrastrutturali a svantaggio dei progetti minori partiti dal basso dalla progettazione dei territori.
“Il Pnrr rivisto e approvato dalla Commissione europea nel novembre 2023, secondo l’Ocse, potrebbe accelerare l’attuazione della componente del Piano relativa agli investimenti pubblici. Tale revisione riorienta il Pnrr verso progetti realizzabili entro il 2026, con una maggiore attenzione ai progetti infrastrutturali di grandi dimensioni e gestiti a livello centrale e, in alcuni casi, implicando una riduzione dei finanziamenti per i progetti gestiti a livello locale che hanno scarse probabilità di essere attuati prima del 2026”.
Poche righe riportate dall’ agenzia AGI nel contesto di un approfondimento generale della relazione OCSE ma che lasciano intravedere come le risorse del PNRR per i piccoli comuni siano quanto mai a rischio, a motivo delle preoccupazioni per il rispetto dei tempi; il centralismo prevale sui territori.
Non è una novità.