Categorie: Politica

Lapidazioni e violenze giustificate dalla religione. Ciocca: Basta al silenzio della sinistra e al politicamente corretto”

«E’ vergognoso che, in nome dell’orientamento culturale o religioso, ancora oggi si debba assistere ad episodi di violenza nei confronti di tante donne. Che un Imam a Londra si permetta di spiegare come lapidare una donna adultera, o un PM di Brescia di giustificare le violenze di un marito nei confronti della moglie perché “culturalmente orientato” è di una gravità inaudita, nel 2023, in Europa.

Tali pratiche sono inconciliabili con la nostra cultura, i nostri costumi e il semplice buonsenso. Il nostro impegno a livello nazionale ed europeo resta massimo, affinché fatti come questi non accadano più. Basta al politicamente corretto che giustifica l’ingiustificabile. Trovo inaccettabile il silenzio della sinistra su tematiche così importanti in un momento in cui la discussione che riguarda la violenza sulle donne è tra le priorità di questo Governo, senza alcun distinguo. Noi ci siamo e insieme all’Avv. Elisabetta Aldrovandi, Garante regionale per la tutela delle vittime di reato della Regione Lombardia, ci impegneremo affinché tutti gli eurodeputati intervengano a sostegno di questa tematica per l’inasprimento di misure volte alla condanna di tali pratiche e al potenziamento delle norme di tutela delle tante vittime silenti che ogni giorno subiscono senza il coraggio di denunciare.»

Con queste parole, a margine dell’evento tenutosi quest’oggi al Parlamento europeo di Bruxelles, l’onorevole Angelo Ciocca, membro del Gruppo Identità e Democrazia e della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l’Unione del Maghreb arabo, comprese le commissioni parlamentari miste UE-Marocco, UE-Tunisia e UE-Algeria, ha guidato la discussione coinvolgendo altri eurodeputati della Lega, come l’on. Alessandra Basso e l’on. Paola Ghidoni, per individuare soluzioni efficaci e sostenibili.

«Un’opportunità per unire le forze e lavorare insieme per garantire la sicurezza e il benessere delle donne in Europa, con una presa di posizione univoca da parte dei Paesi dell’UE, allo scopo di inserire come aggravante quella della cultura che orienta e determina la commissione del reato», ha concluso Ciocca.

Redazione

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