di Cassandra – Alessio Anghileri, fondatore e presidente della associazione La Fara, già vicesindaco di Biassono, non ha mai nascosto la propria contrarietà al corso salviniano. Tessera della Lega Nord, e non della Salvini Premier, convinto che da lì si dovrebbe ripartire, con un congresso e riprendendo la linea federalista tracciata da Umberto Bossi, Anghileri e il suo gruppo hanno deciso di donare a Umberto Bossi qualcosa di diverso da un libro di memorie, in cui tutti, chi più chi meno, in questo periodo, si ergono a fondatori col fondatore. No, Anghileri lascia perdere la corsa allo spirito santo del leghista e ha deciso di riproporre in un centinaio di manifesti una immagine tratta da un quadro di Orietta Santarelli che ritrae il “Capo”: Bossi e il melograno, tecnica a pastello cretoso. Il dipinto è uno dei tanti doni che nel tempo il fondatore del Carroccio ha ricevuto e conserva tra i riconoscimenti che il popolo gli ha tributato per sancire quel legame unico e, appunto, popolare, che è proprio di un leader che non ha mai usato i social e non ha social media manager.
L’immagine è stata riprodotta in t-shirt, volantini e in un centinaio di manifesti che verranno affissi in Brianza: Biassono, Sovico, Albiate, Lissone, Lesmo, Lazzate e Brugherio.
“E’ difficile ritrovare la quadra tra le diverse anime dentro e fuori la Lega – spiega Anghileri a La nuova Padania -. C’è chi agisce per rivalsa verso Salvini ma non serve a nulla fare politica in quest’ottica. Io non ho mai dato le dimissioni dalla Lega Nord e sono convinto che sia da lì che serve ripartire. La Salvini Premier è un partito a sè, non è il partito dei leghisti, è il partito di quelli che vanno dietro a Salvini. Se viene giù la Salvini Premier non resta più niente. E’ quello che vogliono coloro i quali hanno per 40 anni creduto in un progetto federale, di liberazione dal centralismo? Vedo poco coraggio in giro, ma se si ripartisse dai piccoli Comuni, dal territorio, si potrebbe tornare a fare politica come ce l’ha insegnata Bossi”.