di Gigi Cabrino – È stato scelto un nome esotico ma non certo evocativo di modelli sanitari all’avanguardia per promuovere il nuovo sistema piemontese di ambulanze 118. Un nome esotico per far passare in secondo piano la mancanza di medici non solo nelle corsie e nei pronto soccorso, ma anche sulle ambulanze.
Lo Spiffero di Torino, sempre attento alle vicende della sanità piemontese ha riportato le dichiarazioni di Carmelo Zaccuri, medico del 118 e segretario di Fimmg Emergenza per la provincia di Asti.
“Si fa un gran parlare di ambulanze “India” come se fossero una gran novità, in realtà non sono altro che i mezzi di soccorso avanzato dai quale hanno tolto il medico, lasciando solo l’infermiere”.
E a questo infermiere “è lasciata la possibilità di eseguire determinate manovre previste da alcune linee guida emanate dall’Azienda Sanitaria Zero che non sono state sottoposte all’attenzione dell’Ordine degli Infermieri e neanche a quello dei Medici”.
“Succede in provincia di Asti, ma anche nel resto del Piemonte», aggiunge Zaccuri. «Questo progetto di progressiva riduzione della presenza dei medici a bordo viene portato avanti facendo un uso dei media e dei social subdolo e veicolando informazioni non vere cercando a tutti i costi di annullare l’importanza del medico sugli interventi svolti”.
C’è carenza di professionisti e anche un servizio salvavita come quello delle ambulanze non può che risentirne. In altre province, come quella di Alessandria zone ampie sono servite soltanto da due ambulanze, di cui solo unica con medico a bordo, ma non mancano i casi in cui anche questa debba partire solo con l’infermiere.
Ma dietro alla scelta delle ambulanze senza medico c’è altro:”nel tempo siamo stati decimati da scelte scellerate fatte a livello regionale – denuncia il sindacalista – come quella che impone che un medico per poter accedere al 118 debba eseguire tre anni di corso di medicina generale, un anno di corso regionale che aggiunti ai sei anni di laurea, porta a dieci anni complessivi il periodo di studio necessario per poter salire su un’ambulanza”.