OTTIMISMO SUL 2024 PER LE IMPRESE PIEMONTESI

16 Novembre 2023
Lettura 2 min

di Gigi Cabrino – Sono tendenzialmente positive le sensazioni degli imprenditori per il 2024.
Torinoggi.it ha pubblicato i dati di un’ indagine di Unioncamere Piemonte realizzata in collaborazione con alcuni istituti di statistica.

E il primo passo è proprio capire quale sia il sentiment degli imprenditori: 6 su 10 ritengono che nei prossimi 12 mesi la situazione resterà stabile per chi fa impresa; per quasi il 25% invece migliorerà molto o almeno un po’. La quota dei pessimisti, quindi è prossima al 18%, in discesa rispetto allo scorso anno quando era pari al 42%. Certo non tutto il Paese mantiene questo profilo. Le aziende del Nord mostrano infatti maggior ottimismo per il prossimo futuro rispetto a quelle del Mezzogiorno e del Centro Italia (al Nord gli ottimisti o i “neutrali” sono l’85% mentre al Sud tale quota scende all’81% e al Centro al 77%). La manifattura e i servizi contano inoltre le quote più elevate di imprese che propendono per una stabilità dell’andamento aziendale nei prossimi mesi o in un suo miglioramento, rispetto al commercio.

“La mancanza di certezze è ormai un elemento strutturale a livello globale ma gli italiani sono abituati a lavorare di creatività. Già dopo lo scoppio della guerra Russo-Ucraina abbiamo mostrato una grande capacità di flessibilità e di resilienza. Ed ora faremo altrettanto”, ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. Digitale e green spingono la fiducia delle imprese sul futuro, ha aggiunto. “Tra il 2023 e il 2025, Il 41% delle imprese (5-499 addetti) pensa di investire nella transizione digitale e il 46% nella transizione green. Anche per questo le aziende che prevedono un miglioramento del proprio business sono più numerose rispetto a quelle che ne stimano un peggioramento (24% contro 18%)”.

E sulla burocrazia ingessata per il presidente di Unioncamere “bisogna semplificare tutte quelle procedure che ancora oggi frenano il fare impresa in Italia e che sono vissute come un fardello troppo pesante soprattutto dai più giovani che vogliono mettersi in proprio: ben 7 imprese under 35 su 10 vedono nella burocrazia l’ostacolo maggiore all’utilizzo delle risorse del PNRR”.

Le incognite del contesto a livello mondiale sono notevoli. I dati presentati all’incontro, frutto di elaborazioni di Unioncamere e Centro studi Tagliacarne sulla base delle principali fonti nazionali e internazionali, mostrano che il commercio mondiale, in crescita da circa 20 anni, ha probabilmente raggiunto il suo tetto: l’export mondiale di beni e servizi è infatti costantemente prossimo al 30% del Pil. E questo mentre le dinamiche della globalizzazione stanno progressivamente modificando il quadro internazionale con una crescita delle politiche protezionistiche (nei primi nove mesi del 2023, per ogni intervento di liberalizzazione ce ne sono stati 4 di protezionismo: 600 contro 2.400), l’affermazione nelle strategie aziendali del near e del reshoring con il conseguente accorciamento delle catene globali del valore, e la ricerca da parte dei Paesi di una autonomia strategica (in termini di energia e materie prime pregiate) che ha portato, ad esempio, l’Unione europea a ridurre la dipendenza dai Paesi extra-Ue al 65% delle proprie forniture.

Incoraggianti anche i dati ” green” delle nostre imprese. Per quanto riguarda la sostenibilità, una impresa su 4 ha investito in tecnologie green a basso impatto ambientale (ma il 15% ritiene che le risorse economiche siano insufficienti a superare questa sfida e il 5,2% lamenta costi troppo elevati delle materie prime verdi).

Gigi Cabrino nato a Casale Monferrato (AL) nel 1977, laureato in economia aziendale, in Teologia e specializzato in servizi socio sanitari, padre di quattro figli. Consigliere comunale a Villanova Monferrato per due mandati a cavallo del secolo scorso e a San Giorgio Monferrato dal 2019. Lavoro nella scuola pubblica da alcuni anni come insegnante prima e tra il personale non docente poi. Atleta di fondo e mezzofondo da sempre.

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