Con 26 voti contro, 18 a favore e un voto annullato, il consiglio regionale del Piemonte ha bocciato la richiesta di una legge per aumentare l’Irap dei colossi della logistica e dell’e-commerce, in particolare di Amazon, dello 0,92, avanzata da Marco Grimaldi, capogruppo di Luv. “Ancora una volta la maggioranza rinuncia ad un gesto di giustizia fiscale – dice Grimaldi – di fatto Amazon fa 85 miliardi di euro di utili nel mondo, piu’ di 4.8 solo in Italia, eppure dichiara un valore di produzione di poco piu’ di 18 milioni, che gli consente di pagare solo 710.352 euro di Irap e solo in Lombardia. Perche’ Amazon non versa nulla al Piemonte e a tutte le altre Regioni? Perche’ il centro di Torrazza e tutti gli altri sono considerati ‘depositi’, ovvero unicamente magazzini che non sviluppano produzione. Spero che le autorita’ competenti facciano le giuste verifiche”. Per Grimaldi, con questo voto “Lega e soci si rimangiano la parola per non dividersi ancora. Aumentare ad Amazon (e alle altre imprese di commercio al dettaglio via Internet il cui valore della produzione netta sia superiore a 1 milione di euro) l’aliquota Irap dello 0,92% sarebbe una goccia nel mare dei suoi profitti e un gesto dovuto per chi – come Jezz Bezos – durante la pandemia ha visto il suo patrimonio aumentare di 81,5 miliardi di dollari. In un primo momento il presidente Cirio era sembrato sensibile al tema e intenzionato a proporre una legge nazionale, ma dopo un paio di uscite mediatiche il silenzio”.
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