Categorie: Opinioni

Elezioni e quelle “regolette” per sbarrare le sigle dell’autonomismo. Ma non ci sono forse sinceri autonomisti al Governo?

di Roberto Gremmo – C’erano una volta le lingue tagliate, le parlate discriminate delle minoranze linguistiche, adesso ci sono le liste cancellate, quelle che vorrebbero , e fino ad oggi legittimamente potrebbero rappresentare al Parlamento europeo proprio ì piccoli Popoli del continente, le nazioni senza Stato e le autonomie.

Il grido d’allarme e’ stato lanciato ieri dal “Patto Autonomie e Ambiente”, affiliato all’“European Free Alliance” che qualche settimana fa ha annunciato (secondo me troppo presto) di volere presentare una propria lista alle prossime elezioni europee senza la tagliola della massacrante è difficile raccolta, regione per regione, di migliaia di firme.

Impresa titanica, che noi di Union Piemonteisa fallimmo anni addietro per… 62 certificati mancanti.

Appena la notizia è’ arrivata nei Palazzi, sarà sfortuna o maledetta combinazione, alcuni senatori del partito nazional-centralista di Fratelli d’Italia hanno presentato d’urgenza, a settanta giorni dal deposito delle liste, una proposta di cambiamento della leggi con un marchingegno che se verrà approvato, non permetterà alla lista del “Patto” di presentarsi, salvo tentare una impossibile raccolta di sottoscrizioni, ricerca di verificati, banchetti a rischi si trabocchetti, ricorsi legali, tribunali.

Basta leggere la documentazione in merito presente nel sito del più noto esperto in materia, professor Gabriele Maestri per capire quale trappola legislativa sia stata montata, e poco m’importa se la nuova norma colpirà anche “Piu Europa” o “Sud chiama Nord”.

In realtà, il vero obiettivo e’ l’unica forza, per quanto piccola, in grado di contrapporre un’idea di Europa dei Popoli alla deriva centralista, guerrafondaia e burocratica degli Stati falsamente nazionali ma solo autoritari, perché non riconoscono mai i diritti delle Etnie che li compongono.

E’ scandaloso che questa decisione discriminatrice possa essere presa dagli stessi partiti che scenderanno in campo; come se ai nastri di partenza d’una corsa  alcuni concorrenti avessero il potere di escludere dalla gara altri atleti non graditi a loro.

Sarò profeta di sventure, ma difficilmente questo vero e proprio abuso verrà fermato. Avremo un motivo in più per astenerci.

A meno che… un autonomista e democratico sincero dica di no.

Roberto Gremmo

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