di Cassandra – Questa mattina ho letto l’intervista di Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud, al Corriere della Sera. Viene anticipato il pacchetto di sgravi fiscali per il Sud. Si parla di una fiscalità di vantaggio per il Sud finalizzata al lavoro. Dice il ministro: “La crisi è senza precedenti, l’impatto economico è maggiore al Nord ma quello sociale è peggiore al Sud: la Svimez stima 380 mila posti di lavoro in meno. Rischiamo una voragine occupazionale e poi una ripresa senza creazione di posti”.
E quindi se la crisi economica è al Nord, l’abbattimento del 30% dei contributi previdenziali a carico delle imprese sarà solo al Sud.
E l’obiettivo è di “intercettare flussi di rilocalizzazioni di imprese dall’estero verso il Sud. L’idea è di prolungare le misure fino al 2030, in maniera decrescente”.
Ci facciano sapere se dopo le idee abortite delle zone franche, le casse del Mezzogiorno, le regioni commissariate per la sanità, i comuni commissariati per infiltrazioni varie, gli ospedali vuoi fantasma vuoi particolarmente in Calabria, dove Salvini vorrebbe spedire i pensionati per non fargli pagare le tasse stile Portogallo, se dopo tutte queste scelte lungimiranti, finalmente entro il 2030 avremo un Sud prospero, sempre a patto che al Nord il sistema regga.