Un messaggio di fuoco parte da Assufficio di Federlegno-Arredo parte verso il governo. La questione ruota attorno allo slittamento del bando per i famosi banchi monoposto. Servirebbe Maga Magò per fare il miracolo. Ecco la nota che riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente.
Leggiamo nel sito del ministero dell’Istruzione che il Bando Arcuri per la realizzazione di banchi monoposto e con rotelle è stato rivisto. Dopo qualche secondo di entusiasmo, sperando che quanto da noi detto molto chiaramente in questi giorni avesse portato a una reale riformulazione del bando, siamo costretti a constatare che la pezza è peggio del buco. Ebbene si con la ratifica il bando, se possibile, viene addirittura peggiorato.
Le consegne delle offerte sono prorogate di 5 giorni, ovvero il bando anziché scadere domani 30 luglio scade il 5 agosto. La firma del contratto con l’aggiudicatario o gli aggiudicatari, slittata dal 7 al 12 agosto e i tempi di consegna dal 31 agosto all’8 settembre, con un margine massimo di ritardo nelle consegne che passa dal 7 al 12 settembre, con le relative pesanti penali.
Verrebbe da dire tanto rumore per nulla: ma davvero il ministro Azzolina e il commissario Arcuri pensano che slittare di 5 giorni possa essere la soluzione? I quantitativi non sono certo diminuiti e le ore di una giornata non siamo ancora riusciti a moltiplicarle.
Non ci resta che prenderne atto e sottolineare come una mala gestione e il ritardo mostruoso nell’indire il bando siano i soli veri responsabili di questo pasticcio di cui però il Governo non vuole assumersi le responsabilità. Noi siamo imprenditori, lavorare e produrre è nel nostro DNA, soprattutto dopo mesi di lock down e la crisi che morde: lontano da noi fare qualsiasi polemica, ma i fatti dimostrano che questa e’ davvero un missione impossibile.
Nel caso in cui il Governo abbia già rapporti con fornitori esteri, a loro facciamo i nostri auguri, perché l’opera è titanica, rischiosissima e a nostro avviso impossibile.
Chissà se i nostri ragazzi alla fine riusciranno a tornare a scuola in sicurezza, noi ci abbiamo provato ma senza successo.
Photo by Jeffrey Hamilton