L’Europa dei ragionieri ci ingabbia nel solito Patto di stabilità. Centrodestra e Pd si astengono, solo M5S contro. Rientro dal debito in 7 anni… “Lo cambieremo”, promettono…

23 Aprile 2024
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  Nella votazione sulla riforma del braccio preventivo del patto di stabilità oggi a Strasburgo pochissimi eurodeputati italiani si sono espressi a favore. Si tratta di Lara Comi (Forza Italia) e Herbert Dorfmann (Svp) per il gruppo del Ppe e di Marco Zullo (Renew) e di Sandro Gozi, italiano di Renew ma eletto in Francia con Renaissance. Tutti gli altri si sono o astenuti o hanno votato contro. Gli eurodeputati di Forza Italia (gruppo Ppe) si sono astenuti, come quelli di Forza Italia e della Lega, perché “va bene così”, dice a margine della plenaria la vice capodelegazione Alessandra Mussolini.

Ma si astengono anche  gli eurodeputati del Pd, “immagino più per ragioni di politica interna” che per dissenso sul documento, commenta il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, a margine della plenaria a Strasburgo. 

 Il voto sulla riforma del patto di stabilità consisteva in tre diversi testi. Il regolamento che istituisce il nuovo braccio preventivo del patto di stabilità e crescita è stato approvato con 367 voti a favore, 161 voti contrari, 69 astensioni. Il regolamento che modifica il braccio correttivo del patto è stato approvato con 368 voti a favore, 166 voti contrari, 64 astensioni. Infine la direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri è stata approvata con 359 voti a favore, 166 voti contrari, 61 astensioni. 

“Oggi abbiamo perso un’occasione veramente importante per l’Italia. In una fase recessiva, perché questa è anche una fase di shock esterni come le guerre e le tensioni che ci sono nel mondo, noi andiamo contro la visione di tutti gli economisti, ossia imporre tagli ulteriori e che sono esattamente il contrario rispetto a quello che bisognerebbe fare Certo ci vuole una certa prudenza rispetto ai conti pubblici ma questa non si può trasformare nell’austerità che abbiamo già conosciuto drammaticamente negli anni passati ea cui. apparentemente il governo italiano oggi condanna l’Italia”. Lo afferma la capo delegazione del M5s al Parlamento europeo, Tiziana Beghin.

“Il patto di stabilità approvato oggi dal Parlamento europeo e’ un incentivo alla austerità e un freno alla crescita”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello “Nella prossima legislatura – aggiunge Martusciello – cambieremo le regole ‘Italia. Lo cambieremo con una nuova maggioranza”, conclude il capogruppo azzurro al Pe.

“E’ stupefacente che i partiti che compongono la maggioranza del Governo Meloni, ovvero Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, abbiano scelto di astenersi durante la votazione in Parlamento europeo sul nuovo Patto di Stabilità , sconfessando il proprio Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, che aveva condotto i negoziati. Questa astensione è un atto di censura contro il ministro Giorgetti”. Lo dichiara in una nota il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. “Non solo – prosegue Bonelli – non hanno supportato un accordo che il ministro ha negoziato, ma hanno anche rivelato, proprio in vista delle prossime elezioni europee, una scissione profonda all’interno della coalizione di governo. In realtà, la premier Meloni fa la leader di lotta e di governo, in Europa, abbiamo votato contro perché questo Patto di Stabilità non ferma le politiche di austerità e penalizza l’Italia che grazie alle scelte del governo Meloni taglierà i fondi a sanità, scuola e trasporto pubblico” , conclude l’esponente di Avs.

“Oggi in Europa il M5S ha votato contro il Patto di Stabilità che condanna l’Italia a tagli miliardari che colpiranno ogni anno sanità, diritti, investimenti, imprese, infrastrutture e crescita, per dare spazio a nuove manovre lacrime e sangue “. Così il leader pentastellato Giuseppe Conte che in un post sui social aggiunge: “Non capisco le scelte delle altre forze politiche italiane. Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell’Europa e dell’Italia. Si torna all’austerità, si chiude la porta in faccia al cambiamento radicale che avevamo avviato in Europa nel segno della solidarietà e della crescita con i 209 miliardi del Pnrr”.

“Oggi in Europa il M5S ha votato contro il Patto di Stabilità che condanna l’Italia a tagli miliardari che colpiranno ogni anno sanità, diritti, investimenti, imprese, infrastrutture e crescita, per dare spazio a nuove manovre lacrime e sangue “. Così il leader pentastellato Giuseppe Conte che in un post sui social aggiunge: “Non capisco le scelte delle altre forze politiche italiane. Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell’Europa e dell’Italia. Si torna all’austerità, si chiude la porta in faccia al cambiamento radicale che avevamo avviato in Europa nel segno della solidarietà e della crescita con i 209 miliardi del Pnrr”.

I Paesi con un debito eccessivo saranno tenuti a ridurlo in media dell’1 % all’anno se il loro debito è superiore al 90% del Pil, e dello 0,5% all’anno in media se è tra il 60% e il 90 %. Se il disavanzo di un Paese è superiore al 3% del Pil, dovrebbe essere ridotto durante i periodi di crescita per raggiungere l’1,5% e creare una riserva di spesa per periodo con condizioni economiche difficili. Le nuove norme contengono varie disposizioni per consentire più spazio di manovra.

L’obiettivo è sempre quello di portare i deficit pubblici sotto il 3% del Prodotto interno lordo ei debiti pubblici sotto il 60% del Pil. I piani di rientro avranno una durata di 4 anni, estensibile a 7 anni a fronte di riforme che migliorano il potenziale di crescita e la sostenibilità dei conti pubblici.

Il via libera del Parlamento europeo al nuovo Patto di stabilità conferma un’occasione in gran parte persa, che purtroppo ci parla di un’Europa in frenata dopo i grandi passi avanti post-Covid”. E’ quanto ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, aprendo il Comitato esecutivo della confederazione di via Po. “Vero è che si consentono percorsi di rientro concordati con i singoli Paesi, ma l’accordo resta figlio di un’impostazione ragionieristica e potenzialmente recessiva, molto lontano dalla più lungimirante proposta della Commissione della primavera 2023”, ha detto Sbarra. Di fatto, ha proseguito, “ritornano meccanismi che impongono politiche restrittive a Paesi che, come l’Italia, hanno un elevato rapporto deficit/Pil. Vincoli che minano le ambizioni di rilancio, risanamento e di innalzamento delle protezioni sociali proprio dove maggiore è il bisogno L’idea che il rigore sia la precondizione dello sviluppo è stata sconfitta dalla storia. È vero esattamente il contrario: non c’è risanamento senza che prima ci sia crescita economica e sociale. chiediamo al governo, a tutte le forze politiche ed ai candidati a Bruxelles, di unirsi per dare alla prossima legislatura europea un’ambizione costituente, riformando e migliorando vincoli e criteri per costituire un margine alla ripartenza dei singoli Stati e dell’Unione nel suo complesso “. 

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