La protesta degli autotrasportatori in Sardegna continua. Si va verso il quinto giorno di presidio in porti e zone industriali, ma un gruppo di camionisti si dissocia dalle forme di mobilitazione piu’ estreme. “Al quarto giorno di protesta nei porti della Sardegna contro il caro-carburante – spiega il raggruppamento ‘Protesta autotrasportatori sardi – rimaniamo in attesa dell’accordo sottoscritto tra alcune associazioni di rappresentanza e la viceministra Bellanova e continuiamo la nostra protesta pacifica. Allo stesso tempo prendiamo le distanze dai pochi colleghi che, come ci e’ stato segnalato, sbagliando spesso in preda alla esasperazione, stanno bloccando l’attivita’ di allevatori e agricoltori”. La nota arriva dopo la chiusura dell’incontro a Roma del Tavolo dell’autotrasporto con l’accordo raggiunto tra Unatras e la viceministra. “Attendiamo notizie precise sull’accordo raggiunto poco fa – spiegano gli autotrasportatori – A Sassari, Olbia, Cagliari e Oristano continuiamo il nostro presidio con senso di responsabilita’ in un momento per noi drammatico: il taglio delle accise per noi e’ vitale se vogliamo poter continuare a viaggiare e a fare il nostro lavoro. I pochi colleghi che stanno impedendo ad agricoltori e allevatori di scaricare mangimi per animali e merci chiediamo di fermarsi e di evitare una contrapposizione che fa male a tutti. La nostra e’ una lotta per la sopravvivenza delle nostre aziende, non una battaglia contro altri lavoratori che come noi stanno pagando un prezzo altissimo per il caro energia. Siamo tutti dalla stessa parte e per questo dobbiamo evitare derive che consentano a qualcuno di denigrare una mobilitazione sacrosanta e della quale l’intero Paese produttivo dovrebbe ringraziarci”.
Protesta Tir in Sardegna, presidio a oltranza di porti e zone industriali
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