Halloween: allarme esorcisti, c’è chi festeggia pro Satana: “alcune persone spariranno e nessuno ne darà la notizia”

30 Ottobre 2020
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“In questi giorni diversi soggetti stanno reclutando le future vittime della notte di Halloween o i futuri adepti delle sette. La cosa più scioccante che avviene nella notte del 31 ottobre e che nessuno racconta e’ che qualcuno sparirà, non si vedrà più e nessuno ne darà notizia. Chi festeggia Halloween in questi termini non e’ un soggetto innocuo ma qualcuno che adora Satana, perchè si parla di compleanno di Satana”. A lanciare l’allarme sulla festa di Halloween è’ l’esorcista fra’ Paolo Carlin, frate cappuccino, coordinatore nazionale e portavoce dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti. Come riporta l’ANSA Lo ha fatto nel corso della presentazione a Roma del libro “Il mio nome e’ Satana – Storie di esorcismi dal Vaticano a Medjugorje” (Edizioni San Paolo, 216 pagine, 16 euro) del vaticanista del Gruppo Mediaset Fabio Marchese Ragona.

L’esorcista Carlin ha precisato che “Halloween cosi’ come si presenta puo’ sembrare un evento innocuo o commerciale, di fatto e’ un evento che porta le persone che lo festeggiano a un’introduzione a cio’ che e’ l’esoterismo e l’occultismo. Certamente non e’ una festa cristiana!”, ha aggiunto il francescano, “qualcuno vuole occultare la festa di tutti i Santi, che si festeggia appunto il 1/o novembre, e proporre Halloween, ed e’ una cosa che va avanti da alcuni anni. Educare i bambini alla morte, alla paura, alle maschere dei vampiri, dei teschi e degli zombie non e’ un’educazione alla vita. Sarebbe bello invece, anziche’ studiare la festa delle streghe e dei fantasmi, studiare i Santi e fare le maschere dei Santi”. Nel corso della presentazione, moderata dal giornalista di Tv2000 David Murgia, e’ intervenuto anche monsignor Andrea Ripa, sottosegretario della Congregazione Vaticana per il Clero che, parlando di esorcismi, ha tenuto a precisare: “Sarebbe bene che ogni sacerdote avesse i primi rudimenti di quello che e’ il ministero dell’esorcismo per dare le prime risposte ai fedeli che si rivolgono a lui, per dare una parola opportuna senza farli sentire respinti e soprattutto per poterli indirizzare al confratello esorcista che ne sa piu’ di lui. L’esorcismo”, ha continuato Ripa, “non e’ uno spettacolo, obbligare tutti i sacerdoti ad assistervi potrebbe risultare impressionante o generare curiosita’ morbosa. Sarebbe bene, invece, che i sacerdoti e i seminaristi incontrassero il sacerdote esorcista della propria diocesi e farsi raccontare la sua esperienza per ricevere una testimonianza”. Nel volume che racconta casi di esorcismi praticati in Vaticano da Papi e cardinali ma anche manifestazioni diaboliche a Medjugorjie o in altre citta’ d’Italia, l’autore Marchese Ragona racconta anche di un caso di esorcismo a cui ha potuto assistere personalmente: “Ero stato invitato da un esorcista a prender parte al rito perchè non credevo ai suoi racconti”, ha ricordato nel corso della presentazione, “e mi son ritrovato improvvisamente faccia a faccia col demonio”. 

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