Crisanti: servono 300mila tamponi al giorno. Se non si traccia non si esce da virus

22 Agosto 2020
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Tamponi e poi ancora tamponi. Tracciatura indispensabile per monitorare e mappare e, se necessario, isolare. “Serve un piano nazionale di sorveglianza per quadruplicare la nostra capacità di effettuare tamponi. Questa attività strategica per il nostro Paese non può essere lasciata in balìa delle diverse impostazioni delle Regioni”. Lo ribadisce in una intervista al Fatto quotidiano, Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e virologia dell’Università di Padova. “La sfida è creare sistema di sorveglianza attiva capillare e omogenea su tutto il territorio, che ci permetta di tornare a lavorare, a votare, ad andare a scuola. Per questo dobbiamo portare la nostra capacità giornaliera di effettuare tamponi dai 70 mila attuali a circa 250-300 mila tamponi al giorno”.

Secondo Crisanti “abbiamo 30 giorni per far si che le lezioni riprendano in sicurezza e 60 per evitare che questo inizio di scuola si risolva in un drammatico fallimento. Se vogliamo provare a convivere con questo virus dobbiamo prepararci ad affrontare una situazione in cui coesistono un’alta trasmissione e intensi scambi sociali senza che questo porti al collasso del sistema sanitario. Questo comporta scelte strategiche che non si possono lasciare alla decisione del singolo, pur bravo, governatore di Regione. Serve un massiccio investimento in attrezzature, in logistica e in personale e una presenza omogenea in tutte le regioni italiane. Ci aspettano appuntamenti cruciali: il rientro a scuola, le elezioni”. 

(red)

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