di Roberto Gremmo – Non è una novità, perché venne inventato negli anni sessanta dal padrone dell’Eni Enrico Mattei che a chi gli rimproverava rapporti disinvolti, lui democristiano, coi neofascisti, dichiarava senza fare una piega che i partiti sono come un taxi, saliva, ci si fa portare dove vuoi, paghi la corsa e arrivederci.
Adesso siamo di nuovo lì, con l’unica differenza che adesso alcuni partiti il trasporto passeggeri lo fanno gratis e qualche volta pagando loro la corsa rimettendoci la faccia.
Di buon cuore è di sicuro Matteo Renzi che carica una signora come Emma Bonino.
Autostoppista di lusso la segretaria del PD bocciata alle primarie dagli iscritti ma talmente comoda sul taxi da candidarsi pur sapendo che non si farà vedere un attimo al Parlamento europeo.
Ma il migliore, come sempre, si rivela il Capitano che ha messo a disposizione il suo traballante risciò ed ha obbligato i suoi gregari a mettersi alle sbarre a tirare la carretta per un personaggio che non ha mai nascosto di volersi far condurre ad una cadrega parlamentare lasciando semmai i poveri leghisti umiliati, mortificati e con un seggio in meno.
Pronti via, per il gran giro turistico che immiserisce la politica, sconcerta i militanti onesti obbligati al servizio di passeggeri che una volta arrivati non daranno neanche la mancia.
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