“Ho presentato Laura Sgrò a Pietro Orlandi nel 2017 quando nel mio libro “Nel nome di Pietro” citai alcuni fatti riguardanti Emanuela. Il contenuto e le circostanze dei messaggi consegnati da Pietro alla Commissione non saranno oggetto di alcun commento da parte mia perchè fanno parte di questioni circa cui sono tenuta al segreto di Stato”.
Lo dice Francesca Immacolata Chaouqui in un post sul suo profilo X dopo che ieri, audito dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, Pietro Orlandi ha rivelato che fu lei a consegnargli i messaggi Whatsapp che Chaouqui e monsignor Lucio Vallejo Balda si erano scambiati quando erano entrambi membri della Commissione vaticana Cosea, nel 2013.
“Mi dispiace solo – aggiunge Chaouqui – che il sottofondo non detto sia che qualcuno in Vaticano sappia dove sia Emanuela e non lo dice e non è così. Non conosco dove sia Emanuela e neanche se la pista di Londra sia vera, non ho alcun elemento che possa avvicinare alla verità, se lo avessi e fosse coperto da segreto comunque non lo rivelerei perchè per me la lealtà al Pontefice viene prima di tutto. Quindi inutile coinvolgermi. se c’è una verità io non la conosco”.
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