“Opere di prevenzione bloccate dalla burocrazia. Serve subito una cabina di regia per realizzarle”. A dirlo in una nota è il presidente dell’ordine dei Geologi delle Marche Piero Farabollini a pochi giorni dall’alluvione che nelle Marche ha, fino ad oggi, causato 11 vittime e danni ingentissimi nell’entroterra anconetano e pesarese. “Non possiamo evitare fenomeni estremi come gli oltre 400 millimetri di pioggia caduti in poche ore ma possiamo evitare è che i fiumi e i torrenti straripino in prossimità dei centri abitati- aggiunge Farabollini- Gli interventi necessari per mettere in sicurezza il territorio li conosciamo molto bene e come geologi delle Marche ribadiamo da anni la loro urgenza. Il nostro auspicio è che questa sia la volta buona. Per questo pensiamo che sia giunto il momento di metterci tutti intorno a un tavolo e pianificare, stabilire una lista di priorità, sciogliere quei nodi che si sono creati a causa di una burocrazia asfissiante che hanno, ad esempio, bloccato le opere di messa in sicurezza di Senigallia”. L’ex commissario alla Ricostruzione del Centro Italia sollecita l’istituzione di un tavolo permanente. “Un tavolo che riunisca ordine dei Geologi, Autorità di bacino, Comuni interessati, Protezione civile, Unioni montane e naturalmente la Regione Marche- conclude Farabollini- Non perdiamoci in formalità, l’obiettivo dovrebbe essere quello di facilitare, limare eventuali differenze di vedute e rimanere costantemente aggiornati e allineati sullo svolgimento dei rispettivi compiti. Le leggi ci sono, i finanziamenti in molti casi sono già stati stanziati ma è necessario accendere un faro affinché questi progetti passino dalla carta alla realtà”. (fonte Dire)
Catastrofe nelle Marche, la burocrazia ha franato sulla popolazione
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