La start-up voluta dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per dare vita al nuovo social media “Truth”, finisce nel mirino delle agenzie regolatrici Usa. Spinta dalle notizie di una promessa di corposi investimenti, la Securities and Exchange Commission (Sec) di Wall Street ha chiesto alle due societa’ che danno vita alla start-up – la Trump Media & Technology Group (Tmgt) e la Digital World Acquisition Corp (Dwac) – informazioni riguardanti le attivita’ del Consiglio di amministrazione, dei finanziatori e delle rispettive politiche commerciali. La richiesta di chiarimenti, accompagnata anche dall’agenzia privata Financial Industry Regulatory Authority, punta a fare luce sulle notizie, diffuse dalle due societa’, di possibili investimenti da circa 1,4 miliardi di dollari per finanziare il lancio di “Truth social”, gia’ da inizio 2022. La somma verrebbe ad aggiungersi ai 293 milioni di dollari raccolti a settembre scorso con un’Offerta pubblica iniziale (Ipo) da Digital Word. L’annuncio del prossimo lancio di “Truth Social” arriva dopo che l’ex presidente e’ stato bandito da Twitter, Facebook e Youtube a causa dei contenuti legati all’assalto del Congresso messo in atto a gennaio scorso dai suoi sostenitori piu’ estremisti, nel tentativo di impedire la proclamazione di Joe Biden come nuovo presidente.
Piattaforma social Trump, regolatori federali indagano su società partner
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