Vaccini anti-covid al di fuori delle forniture previste dallo Stato in virtù degli accordi Ue: i carabinieri del Nucleo antisofisticazione indagano sull’ipotesi di “mercato parallelo di farmaci”, su delega della procura di Perugia. A far scattare le indagini sia il caso del 40enne di Messina che ha proposto una fornitura di vaccini alla regione Umbria, sia i “presunti proponenti” per forniture di vaccino alla regione Veneto. Episodi che potrebbero essere proprio la punta dell’iceberg di un mercato parallelo dei vaccini anti-covid. E i carabinieri partiranno dall’acquisizione di documenti nella sede della regione Umbria, della regione Veneto, ma andranno anche nella sede dell’Aifa e in quella della struttura commissariale per l’emergenza Covid, guidata da Domenico Arcuri. I carabinieri del Nas di Perugia spiegano infatti – in una nota – che “nell’ambito delle indagini sul tentativo di truffa posto in essere dal 40enne incensurato, originario della provincia di Messina, che a gennaio scorso – accreditandosi falsamente come intermediario per conto di Astrazaneca Internazionale – proponeva alla Regione Umbria l’acquisto di vaccini anticovid-19, la Procura della Repubblica di Perugia ha incaricato il Nas umbro di acquisire presso la struttura commissariale guidata dal dott. Arcuri (Commissario straordinario per l’emergenza covid-19) e presso l’Aifa documentazione utile al fine di accertare le modalità di approvvigionamento dei vaccini, il quadro normativo-contrattuale vigente a livello nazionale ed europeo, le modalità e i criteri per la distribuzione tra regioni, nonché se risultino regioni italiane che abbiano inoltrato istanze ai fini dell’approvvigionamento diretto”. E “analoga attività – si rende noto – verrà svolta presso la sede della Regione Veneto per accertare i presunti proponenti di forniture di vaccino in deroga agli accordi con le Autorità centrali”.
Nas in Regione Umbria e Veneto per accertare mercato parallelo in approvvigionamento dei vaccini
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