Categorie: Politica

Sanchez non si dimette e rilancia. “Mobilitazione sociale mi ha convinto a resistere”. A maggio legge su amnistia per indipendentisti

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato che non si dimetterà e continuerà a ricoprire il suo incarico. “Se possibile con più forza di prima”, ha affermato in una dichiarazione al Palazzo della Moncloa. Sanchez ha riferito di aver informato il re della sua decisione e ha sottolineato che “la mobilitazione sociale” che si è avuta questo fine settimana “ha influito” sulla sua decisione.

Sanchez ha ringraziato per le espressioni di solidarieta’ ricevute nei giorni scorsi (quelli di ‘riflessione’ trascorsi alla Moncloa insieme alla sua famiglia, dopo la notizia che era stata avviata un’indagine per sospetta corruzione nei confronti della moglie) e ha aggiunto che “la mobilitazione sociale ha pesato” sulla sua decisione di rimanere alla guida del governo spagnolo (perche’ mercoledi’ evidentemente l’ago della bilancia pesava a favore delle dimissioni). “Ho deciso di continuare, di continuare con ancora piu’ forza alla guida della presidenza del governo della Spagna. Questa decisione e’ un punto fermo, ve lo garantisco”, ha detto davanti alle telecamere. “C’e’ solo un modo per invertire questa situazione, che la maggioranza sociale, come ha fatto in questi cinque giorni, si mobiliti in un fermo impegno per la dignita’ e il buon senso, mettendo fine alla politica della vergogna che stiamo subendo da troppo tempo”. 

Dal suo arrivo al potere, sei anni fa, la legittimità del leader socialista è sempre stata messa in discussione dalla destra e dall’estrema destra, che non gli hanno mai perdonato di essere stato portato al potere dall’estrema sinistra e dai partiti politici baschi e catalani , grazie a un voto di sfiducia contro il suo predecessore, il conservatore Mariano Rajoy, travolto da uno scandalo di corruzione. Il contesto politico è diventato ancora piu’ teso negli ultimi mesi, quando Pedro Sanchez, arrivato secondo alle elezioni del 23 luglio dietro al suo rivale, il leader del Partito popolare, Alberto Nunez Feijoo, è riuscito comunque a tornare al potere grazie al sostegno del partito catalano e dei partiti indipendentisti in cambio di una legge di amnistia per i separatisti coinvolti nel tentativo di secessione della Catalogna nel 2017.

La legge è stata approvata in prima lettura dai deputati a marzo e dovrebbe essere adottata definitivamente alla fine di maggio . Adesso si attende la risposta della destra che da mercoledi’ si fa burla di Sanchez, accusandolo di volersi spacciare per vittima”.

Redazione

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