Talk show di guerra in tv: cattivi maestri del trash, della minaccia. Dal “Taci gallina comunista” al “Ti veniamo a prendere”. Meglio una serata in famiglia che subire la violenza sui media

9 Aprile 2022
Lettura 2 min

di Roberto Paolino – Questa domenica parliamo di trasmissioni televisive che si occupano di politica. Dopo aver vissuto per due anni un duro dibattito su il covid oggi cambiano l’argomento ma non i metodi, oggi fa ascolti la guerra in Ucraina, gli ospiti sono sempre gli stessi, che da mesi sono in onda,  e che sembrano recitare un copione scritto ormai arcinoto, continuando a litigare su tutto.
Una trasmissione del fine settimana ha evidenziato che la politica dell’insulto e delle minacce rappresenta la normale routine.
La linea sottile che le rende tutte uguali  è l’odore acre di informazione di regime, ci vogliono intruppare, lavare il cervello e chi dissente viene schiacciato da urli e improperi.
Molte affermazioni di chi vuole cantare fuori dal coro sono balzane, altre sono plausibili ma il comune denominatore di quelle trasmissioni è l’intolleranza verso le tesi che non sono gradite. In una vera democrazia liberale è consentito a chiunque di dire la propria altrimenti è un regime.
In una di queste trasmissioni  abbiamo assistito a una discussione violenta tra una signora, che che raccontava il suo pensiero in merito alla guerra, opinabile,  discutibile, e un noto direttore di un giornale importante, che rappresenta un area di centro destra che la pensava in modo differente.
La signora urlava urlava, e il direttore con impeto urlando pure lui gli dice testualmente “taci gallina comunista”.


Subito dopo un giornalista che trasmette dall’Ucraina e che sta imperversando in tutte le reti minaccia apertamente un giornalista russo, “ti veniamo a prendere” dice.
Insomma, temi così delicati, vengono trattati  in maniera forte. A mio parere, dovrebbero raccontare la guerra per lanciare messaggi di pace, di tolleranza e soprattutto, permettetemi, di buona educazione, purtroppo però troppo volte vengono consentiti e tollerati toni verbali fuori dalle righe con un intolleranza davvero esagerata e fuori luogo, permettendo di rivolgersi  a chi la pensa diversamente in modo maleducato, e direi molto pesante.

Quello che è insopportabile è poter insultare una donna che la pensa diversamente con il solito scontato improperio che i rudi uomini rivolgono alla donne: “Taci gallina”  con un carico di maschilismo che è davvero insopportabile. Tutto quanto è avvenuto ovvero non consentire un dialogo pacato,  può tranquillamente essere raccolto in un trattato, con il titolo “nozioni antidemocratiche”.

Io sono liberale e ritengo che debba sempre essere concesso a chiunque, di esprimere le propria idea, e che nessuno si possa arrogare il diritto di mettere a tacere chi  la pensa diversamente.
La democrazia liberale funziona così, se ne facciano una ragione.
Perciò non vorrei  più assistere a trasmissioni del genere, sono stufo di informazione faziosa, e di regime, di risse e maleducazione, desidererei assistere a discussioni pacate civili e soprattutto costruttive, perché si combatte contro la violenza della  guerra, con il rispetto l’educazione e il parlare civile.
Se la situazione non dovesse cambiare  vi invito davvero a non farvi  più manovrare da loro, perché la verità nella maggior parte dei casi, non è quella che ci raccontano, o vogliono farci credere . Troppo spesso viene manipolata. Pensate sempre con la vostra testa,  insomma provate ogni tanto a spegnere la televisione, e parlate tra voi in casa e riscoprite le serate in famiglia. Credetemi, è meglio.
Buona domenica.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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