Categorie: Opinioni

C’è ancora spazio per un Pd del Nord?

di Cuore Verde – Non so se effettivamente l’elezione della Schlein sia un caso di epistocrazia o di tifoseria. Certamente, si tratta di uno di quegli eventi che sovvertono gli schemi precostituiti e che, al di là delle intenzioni e delle convinzioni personali dei protagonisti, potrebbero favorire qualche inaspettato cambiamento. (https://www.lanuovapadania.it/opinioni/primarie-del-pd-bonaccini-schlein-ha-votato-lelettore-o-il-tifoso/)

Mi colpisce lo sconcerto di gran parte del mondo politico. Il timore di una drastica virata a sinistra. Qualcuno, nel cosiddetto terzo polo, sogna irrealisticamente lo spostamento di milioni voti dei moderati. Paradossalmente, il sistema politico non ha dimostrato la stessa preoccupazione per la rilevante astensione che in Lombardia è arrivata al 60% degli elettori. In sostanza, siamo governati da minoranze è questo sembra che vada bene a tutti.

Secondo me, la Schlein dovrebbe uscire un po’ dal suo “personaggio” e aprirsi ad una più ampia dimensione geopolitica “nordista” derivante proprio dal suo ampio consenso: “Elly Schlein e il vento del Nord: a Milano e in Lombardia la nuova segreteria scelta dal 60% degli elettori PD” (la Repubblica). Queste primarie hanno dimostrato ancora una volta che esistono due Italie, due PD e, soprattutto, una Padania.

La soluzione non è aprire il tesseramento ai delusi della politica, come ha scritto giustamente Padellaro sul Fatto Quotidiano consigliando piuttosto iniziative come un referendum sull’invio delle armi all’Ucraina, ma arrivare alla creazione di nuovi “contenitori” politici come un PD del Nord e un PD del Sud federati al partito nazionale. Questo sarebbe veramente “rivoluzionario”. E poi l’eccessiva battaglia politica sull’immigrazione.

Sia la destra che la sinistra non possono fermarla. E’ evidente. Non è questione di quante decine di immigrati sbarcano ogni giorno ( o muoiono, purtroppo), ma di quante decine di migliaia stranieri siano sfruttati e vivano in condizioni di vita precarie come quelli che lavorano nel settore agricolo. Ipocrisia collettiva. Certo, la lotta politica mediatica e televisiva è tutta focalizzata sugli sbarchi. La destra (a parole) li vorrebbe impedire con fermezza e rigore. La sinistra (sempre a parole) vorrebbe accogliere i clandestini a braccia aperte. Spero che la Schlein sia in grado di superare almeno questa ipocrisia proponendo finalmente una nuova sintesi politica. 

Stefania Piazzo

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