Come apprende l’Adnkronos, sono state raccolte alcune relazioni di servizio, ma anche protocolli e altri documenti. Tutte le carte verranno poi inviate ai magistrati – che già indagano sull’attività degli scafisti e sullo schianto sulla secca, scrive l’inviata Elvira Terranova – che cercheranno di capire cosa è accaduto quella notte tra il 25 e il 16 febbraio davanti alle coste di Steccato di Cutro (Crotone). Dopo avere analizzato le carte, la Procura di Crotone potrebbe decidere di aprire un fascicolo, che per ora è conoscitivo, con un’ipotesi di reato specifica. Al momento il fascicolo è contro ignoti e senza ipotesi di reato. E’ molto probabile che , nel caso si dovesse arrivare a responsabilità penali, i reati contestati potrebbero essere omissioni di soccorso e disastro colposo. Ma per ora non c’è ancora nulla di tutto ciò. La delega è stata data dal Procuratore ai Carabinieri che stanno già raccogliendo del materiale, acquisendo atti dalla Guardia costiera e dalla Guardia di Finanza. L’obiettivo del Procuratore Capoccia e del suo sostituto Pasquale Festa è quello di capire se ci sono dei reati e chi li ha commessi quella notte, mentre morivano 68 persone e altre persone sono ancora disperse in mare. Soprattutto, i pm vogliono capire perché le operazioni di soccorso sono partite in ritardo.
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