Ci saranno tante emergenze sul tavolo che riempiono il dibattito politico ma chi dà voce alle imprese rimaste schiacciate dal lockdown?
“Ma quale sold out, ci sono oltre 23 mila imprese ricettive che quest’estate non hanno proprio aperto”. Cosi’ Vittorio Messina, Presidente nazionale Assoturismo Confesercenti spiega all’ANSA il quadro devastante.
“I dati di Enit sono stati interpretati con un eccesso di ottimismo. Si tratta infatti solo del tasso di occupazione delle stanze disponibili online, e quindi e’ una fotografia incompleta: dal calcolo mancano completamente le oltre 23 mila imprese ricettive – 3 mila alberghi – che hanno scelto di rimanere chiuse per la stagione, e che quindi non sono presenti sui motori di ricerca. Inoltre, molte delle attivita’ rimaste aperte hanno ridotto l’offerta di camere, per contenere i costi”.
“La realta’ dei fatti e’ molto piu’ amara. E’ vero che le localita’ balneari, vedranno un po’ piu’ di turisti, in particolare nei weekend e nella settimana di Ferragosto, che del resto e’ sempre stato fisiologicamente il picco della domanda italiana per le mete balneari. Ma il 15 agosto, quest’anno, sara’ lontanissimo dai picchi raggiunti nel 2018 e nel 2017, e certamente non bastera’ a rimediare la perdita prevista per il 2020 di 56 milioni di pernottamenti”.