di Sergio Bianchini – Considerazioni sul libro di Vannacci IL MONDO AL CONTRARIO. Un testo piacevole e facile , per niente aggressivo e sbrigativo, molto educato e argomentato. Non demonizza le tesi delle “minoranze” di cui confuta però la pretesa di preminenza e di venerazione obbligatoria.
Afferma che una comunità plurale puo’ vivere ordinatamente solo se al suo interno esiste una parte prevalente sul piano culturale e identitario che garantisce la stabilità all’intero sistema e perfino l’accoglienza ragionevole delle minoranze. Se esiste cioè una base concreta alla normalità cioè alle abitudini organizzative con i criteri di valutazione prevalenti.
E proprio queste abitudini e criteri prevalenti sono la base reale del famoso buonsenso che pure deve e può misurarsi anche pacificamente con le “minoranze”.
Il libro tratta 12 tematiche:
Cap. I Il Buonsenso
Cap. II L’ambientalismo
Cap. III L’energia
Cap. IV La società multiculturale
Cap. V La sicurezza e la legittima difesa
Cap VI La casa
Cap. VII La famiglia
Cap. VIII La Patria
Cap. IX Il pianeta lgbtq+
Cap. X Le tasse
Cap. XI La nuova città
Cap XII L’animalismo
L’inizio del testo chiarisce bene l’approccio ed il tipo di disagio da cui nasce.
Cito: “Il Mondo al contrario” vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità. “Cosa c’è di strano? Capita a tutti, e spesso” – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l’impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati.
Il conflitto generazionale è sempre esistito, sia ben chiaro, gli usi e i costumi evolvono, cambiano, si adattano, ma quello che percepisco non è assimilabile alla normale e diversa prospettiva che sussiste tra la vecchia e la nuova leva, ma consiste in un capovolgimento totale dei valori e delle certezze nelle quali siamo cresciuti e per le quali ci siamo impegnati assiduamente nel lavoro, nell’educazione, nella famiglia, nella società…nella vita!
Ancora più stravagante e difficile da accettare è la constatazione che, spesso, il sovvertimento di quella che la moltitudine intende come normalità è prodotto da esigue e sparute minoranze che prevaricano il sentire comune e le opinioni dei più per le stesse discutibili regole di inclusione e tolleranza imposte da altre minoranze”.
In ogni singolo capitolo si sviluppa la serie ordinata e pacata di argomentazioni spesso già apparse nel consueto conflitto culturale e politico presentato nei nostri media.
L’autore inoltre non propone cambiamenti nella ossatura della nostra repubblica e nemmeno augura maledizioni a nessuno.
Il testo termina con la seguente frase:
” grazie a tutti quelli che prenderanno spunto da questi mei bislacchi pensieri e si cimenteranno
insieme nel titanico sforzo di raddrizzarlo, questo mondo sottosopra, fissandolo bene con zeppe,
tiranti e picchetti affinché sia molto più tenace e resistente a contrastare i continui tentativi delle
minoranze che lo preferiscono a testa in giù.”
E’ incomprensibile il livore che alcuni esprimono contro questo libro e doppiamente incomprensibile il provvedimento del ministro Crosetto.
Il confronto democratico e sincero è ancora un sogno in Italia. La mossa dell’autore di rendere disponibile in internet e whatsapp gratuitamente il testo integrale del libro azzera le accuse di un desiderio affaristico alla base della pubblicazione.