Un recente sondaggio ha rilevato che molti, troppi cittadini chiamati di recente alle urne non erano consapevoli sulle finalità del proprio voto. C’era chi riteneva di aver votato per eleggere il presidente della Repubblica, chi per il presidente del Consiglio.
E’ il primo, tra tanti esempi che si possono portare, per comprendere l’urgenza, non solo di riflettere sul valore del suffragio universale, ma sulle “regole” e i requisiti che stanno alla base di un voto che non trasformi l’esercizio della democrazia in una corsa verso l’analfabetismo di ritorno. Che vede i propri attori principali, gli elettori appunto, sempre più privi di riferimenti culturali, di cultura generale elementare, nel momento in cui sono chiamati a scegliere i “migliori” per il governo della cosa pubblica.
Che fare? Intanto non girarsi dall’altra parte ma reagire rilanciando la questione come ha deciso di fare l’Associazione Epistocrazia. Elettori competenti, possono eleggere con maggiore probabilità amministratori competenti.
Così come la libertà non è qualcosa che si possa dare per scontato ma da conquistare tutti i giorni, non si può fare altrettanto per il diritto di voto?
Se ne parla venerdì 15 settembre a Novara, al dibattito, “Meritiamo di votare?”, evento che Epistocrazia ha organizzato alle 18,30 all’Hotel Italia.
Interverranno il giornalista e scrittore, Danilo Sacco, esperto di disinformazione sulla rete, il professore Giovanni Messina, autore del libro provocazione “Abolire il suffragio universale”.
A moderare la serata, alla quale parteciperanno esposnenti dell’associazione Epistocrazia, la giornalista de La Stampa Maria Paola Arbeia.
Seguirà rinfresco conviviale.