Igor Righetti ha festeggiato il cugino Alberto Sordi nella via di Trastevere dove si trovava la sua casa.
“Alberto avrebbe trascorso il compleanno in mezzo al suo pubblico, non in cerimonie con politici, istituzioni o finti amici”. Come ci avrebbe rappresentati oggi in epoca di Covid-19? La foto dell’attore con la mascherina
Ieri Igor Righetti ha festeggiato il compleanno di suo cugino Alberto Sordi in via San Cosimato, nel quartiere di Trastevere, dove si trovava la casa del grande attore, assieme a Massimo Casavecchia di Trastevere App, il quale con l’amico Walter nel 2012 realizzò a proprie spese la celebre targa in marmo in ricordo di Alberto Sordi dove migliaia di romani, turisti italiani e stranieri si fanno fotografare.
Questa targa, quindi, come Igor Righetti svela nel suo libro Alberto Sordi segreto (Rubbettino Editore) non è stata realizzata né dal Comune di Roma né da alcun ente o fondazione. Righetti ha preferito festeggiare il suo illustre familiare assieme al pubblico che ha amato e ama tuttora Sordi e non in cerimonie con politici, istituzioni o finti amici di suo cugino.
“A differenza di tanti suoi colleghi attori e registi di ieri e di oggi – ha detto Igor Righetti – Alberto era fuori dal sistema, non è mai stato iscritto a nessun partito politico e con noi familiari se ne vantava. Non si è mai fatto strumentalizzare dalla politica per ottenere il consenso del pubblico. Era il prezzo da pagare per restare un attore libero. Ci diceva che un attore che vuole fare satira come faceva lui doveva avere la mente libera, senza vincoli con nessun partito così da poter interpretare ogni personaggio in modo imparziale e quindi credibile. Il pensiero opposto di tanti registi e comici di ieri e di oggi. È stato l’attore italiano più politicamente scorretto.
‘Io non vengo dalle scuole, diceva Alberto, vengo dalla gente e parlo come un italiano comune’”. Alberto ieri è stato ricordato con una gigantografia di una meravigliosa foto inedita messa a disposizione da Corrado Rizza collocata in via San Cosimato sotto alla targa. Chissà come Alberto ci avrebbe rappresentati oggi in epoca di Covid-19? Una foto di Alberto con mascherina era d’obbligo!
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