Carlo Sangalli è stato rieletto oggi dall’assemblea, per acclamazione, presidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, la più grande associazione territoriale d’imprese di Confcommercio con oltre 40 mila imprese per 352 mila occupati e 113 associazioni territoriali e di categoria aderenti, in rappresentanza di tutti i settori del terziario. Terziario che l’ufficio studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza ‘fotografa’, all’inizio di questo nuovo mandato associativo, in un momento di transizione ed evoluzione dopo anni difficili con Covid, rincaro energia, conflitto in Ucraina e conseguenze sull’economia, inflazione e ricaduta sui consumi. Le imprese del terziario a Milano, Monza Brianza Lodi, sono complessivamente in aumento: + 4%, 285.096 nel 2023 contro 274.346 del 2019. Nel terziario crescono di più gli addetti: +10% (da 1.804.526 del 2019 a 1.984.827 quest’anno). Molto forte, dal 2019 ad oggi (seppur partendo da numeri più piccoli), è la crescita dell’e-commerce con un 101% in più di imprese (da 1.915 a 3.850) e un esponenziale aumento di occupati: + 483% (da 5.566 nel 2019 a 32.455 nel 2023 (ancora più alto + 536% l’aumento di occupati a Milano). Significativi sono anche gli incrementi di imprese nell’innovazione digitale (servizi Ict + 17% di imprese – da 47.019 a 54.819 – con anche un + 20% di addetti, da 600.467 a 720.179), nei servizi (+ 14%) e fra le attività turistico-ricettive (+13%).
In calo, invece, le imprese del commercio al dettaglio: – 12% nel non alimentare (da 33.924 nel 2019 a 29.959 nel 2023), – 7% nell’alimentare (da 5.007 nel 2019 a 4.658 quest’anno – nell’alimentare crescono, invece, gli addetti: + 6%). A Milano il calo del numero di imprese del commercio al dettaglio è del 9% nel non food e dell’8% nell’alimentare. Tornando ai dati complessivi su Milano, Lodi, Monza e Brianza, si registra una diminuzione anche per l’ingrosso: – 5% (da 52.977 imprese del 2019 a 50.322 nel 2023). In leggero calo, inoltre, come numero di imprese, la ristorazione (-2%, da 22.490 nel 2019 a 21.904 nel 2023), ma, a Milano città, i pubblici esercizi sono viceversa in aumento come unità locali: le attività che compongono il comparto movida sono, infatti, cresciute del 5% (da 14.585 nel 2019 a 15.349 quest’anno). A Milano, come le imprese, si conferma il calo anche nei punti vendita del commercio: – 4% (da 18.256 del 2019 a 17.581 nel 2023). ”Nella Grande Milano – commenta Carlo Sangalli – inflazione, caro energia e Covid hanno avuto importanti ripercussioni sul mondo del terziario. Crescono l’e-commerce e i servizi, ma diminuiscono gli esercizi commerciali. Un fenomeno, questo, che contribuisce a rendere meno vivibili le nostre città”. ”Serve certamente più innovazione – afferma – ma occorrono anche più incentivi per le attività commerciali che danno valore al territorio e lo rendono più attrattivo”.
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