di Gigi Cabrino – L’Unione Europea si appresta a portare un’altra “mazzata” sulle famiglie ; la bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue che verrà discussa il prossimo 12 giugno prevede il divieto dal 2029 di utilizzare caldaie a gas nelle abitazioni private.
Il rischio di un’autentica stangata sulle famiglie è denunciato da Codacons.
Oggi, per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, il costo varia tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto: una spesa proibitiva sia per i costi in costante crescita di tali impianti, sia per la manodopera sempre più costosa, annota ancora il Codacons. Non tutte le abitazioni, poi, possono dotarsi di pompe di calore, e il rendimento energetico in alcune case potrebbe essere ben al di sotto degli standard previsti: “Le dimensioni non indifferenti dell’impianto rendono necessario uno spazio dove poter mettere l’unità esterna, circostanza che rende difficile l’installazione in quelle abitazioni che non hanno aree all’aperto dove poterla collocare; se inoltre la casa non è ristrutturata, e quindi non gode di isolamento e coibentazione ottimale, e se dispone di termosifoni tradizionali al posto dei moderni impianti a pavimento, la resa scende e di parecchio, vanificando gli effetti positivi sull’ambiente”.
“Qualsiasi misura volta a migliorare l‘efficienza energetica delle abitazioni deve essere equa, proporzionata ma soprattutto sostenibile, e non deve pesare come un macigno sulle spalle dei consumatori – afferma il presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo se l’Unione Europea vorrà imporre l’addio alle caldaie a gas, dovrà prevedere non solo eccezioni per quelle case che non sono in condizione di installare pompe di calore, ma anche incentivi e bonus per aiutare le famiglie ad affrontare la spesa legata alla sostituzione dei vecchi impianti”.