Categorie: Veneto

Autobus Mestre, la Procura ricostruisce la tragedia. A Venezia bandiere a lutto

“Stiamo lavorando alla ricostruzione anzitutto delle modalità del fatto. Non abbiamo ancora finito perché stiamo continuando a fare gli accertamenti di medicina legale sui cadaveri”. Così il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, con i giornalisti, sull’incidente di Mestre. Ci sono 21 morti, 15 feriti, qualcuno molto grave. “I carabinieri stanno sentendo i feriti non gravi, coloro che sono fuori Venezia. Quelli a Venezia li ha sentiti la Polizia Municipale. Naturalmente abbiamo operato sui feriti che in qualche maniera erano reattivi ad un esame, seppur molto soft. Molti dei feriti, infatti , sono in condizioni molto gravi – ha aggiunto il procuratore – e sono in terapia intensiva o sottoposti ad interventi medici e naturalmente non abbiamo disposto niente su questi, verranno sentiti successivamente tutti quanti”. Le indagini sulla ricostruzione del fatto sono in corso. 

Sono emersi alcuni particolari che allo stato sono certi: “L’impatto del pullman è intervenuto una cinquantina di metri prima del punto dove c’è stata la rottura del guardrail, qualora non si abbia la certezza dell’attribuzione salma-nominativo. I medici di medicina legale e la polizia scientifica per l’aspetto riscontri papillari sono già sul posto. “Speriamo che nell’arco della giornata, massimo domani mattina, si riesca a liberare tutte le salme. 8 mi pare siano sicuramente riconosciute, però c’è qualcuna che non è stata ancora riconosciuta. Qualora non fosse possibile come ho detto proveremo con il DNA.

 Qualcuno ha i parenti presenti perché avevano un campeggio nella zona di Venezia o Mestre, con quelli sarà più semplice il riconoscimento. In questo frangente stiamo facendo tutto il necessario per avere tutti gli elementi per eventuali ulteriori attività. Vedremo poi sé e per quanti procedere ad autopsia” ha proseguito Cherchi. Il procuratore ha poi riferito che per il momento c’è un’attività di accertamento esterno dei cadaveri perché “valuteremo se è necessario fare l’autopsia o, se non è necessario , come è andata e le modalità del fatto sono accertati, quindi che ci sia un rapporto causale tra l’incidente, la caduta, e la morte mi pare sicura”. “Ci potrebbe essere un problema a capire se la morte è avvenuta per politraumatismo oppure se invece c’è stato qualche altro fattore. Però siccome i morti sono tanti, non possiamo neanche trattenere tutte queste salme se non c’è un motivo specifico per le indagini”. Verrà invece fatta l’autopsia dell’autista e si stanno facendo degli accertamenti di rito sul cellulare, per ricostruire in maniera quanto più certa e sicura i fatti. “A breve avremo anche la velocità del mezzo, però posso già dire che da testimonianze che abbiamo avuto da soggetti all’interno dell’autobus che è stato possibile sentire sia dagli esterni, il mezzo andava lentamente. D’altra parte è un punto in salita. Abbiamo un problema per le batterie di litio che per il momento sono state sequestrate, facciamo degli accertamenti, però è necessario operare in sicurezza, quindi sono rimandati. Domani consegneremo la disposizione sull’autopsia ai medici legali per quanto riguarda il cadavere. Abbiamo comunque aperto un fascicolo contro ignoti – ha concluso il procuratore – per omicidio plurimo stradale. Su questa base procedere come il codice di procedura penale prevede, a tutte le comunicazioni, nella fattispecie alla famiglia dell’autista”.

Credit foto Comune Venezia pagina facebook 386256607_742434444580069_427572958789536228_n

Redazione

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