All’origine della tragedia sulla Marmolada, “possiamo ricordare che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’e’ stata poca neve, che ormai quasi non protegge piu’ i bacini glaciali”: lo rileva Renato Colucci, dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp). “Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantita’ di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio”, rileva l’esperto in una nota diffusa dal Cnr.” Siamo quindi – prosegue – proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo”. Secondo Colucci non ci sono ancora le condizioni per capire “se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute”. L’esperto rileva infine che “l’atmosfera e il clima, soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota, e’ in totale disequilibrio” e “purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni”. Anche per questa estate, conclude, “dobbiamo mantenere la massima attenzione”.
Foto di Vincentiu Solomon
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