Il candidato alla presidenza del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha difeso l’amnistia per i leader indipendentisti catalani, definendola una misura “in nome della Spagna , nell’interesse della Spagna e in difesa dell’armonia tra gli spagnoli”. Nel suo discorso alla plenaria per l’investitura al Congresso, Sanchez ha chiarito che l’amnistia sara’ approvata “alla luce del sole e in totale trasparenza”. “Non sara’ un attacco alla Costituzione del ’78, ma tutt’altro, un ulteriore esempio della sua forza e validita’”, ha aggiunto.
Per Sanchez, “La discordia è contro la prosperità: qui scommettiamo per un futuro di convivenza e sviluppo. Il governo che vado a guidare crede nell’unità nazionale: una Spagna unita è una Spagna migliore. Ma la domanda che dobbiamo farci è, come garantire convivenza con la Catalogna”. Lo afferma affrontando il nodo dell’accordo con gli indipendentisti catalani in cambio dell’amnistia. “Abbiamo di fronte o la via della contrapposizione e dello scontro o quella del perdono. La prima è quella seguita dal Pp che ha portato alla peggiore crisi della nostra storia. O la nostra basata sul dialogo la pace sociale e la riconciliazione. Cosa preferisce la gente: la Catalogna del 2017 (nda. l’epoca dei gravissimi scontri di piazza con i secessionisti) o quella del 2023. Noi scommettiamo sul dialogo”.