Categorie: Politica

Legge Omofobia in aula. La sinistra la applicherà anche ai musulmani? Davvero “Allah loves equality”?

Gian Giacomo William Faillace – E già! Corrono brutti tempi ma se ne preparano di peggiori, non solo a livello economico ma anche per la deriva antropologica che si intravede all’orizzonte, di cui i colpevoli sono da ricercarsi nella tolleranza dell’intolleranza e nel disinvestimento di risorse in campo culturale propinato dalla sinistra e dal nazismo del “politicamente corretto”. Lo scopo? Una società di ignoranti automi che potrebbero però diventare ministri con mostrine degne di un generale, che solitamente ha quattro stelle, nel caso specifico, cinque.

Mentre negli Stati Uniti, in nome del suprematismo nero e del Partito Democratico si abbattono statue di Lincoln, colpevole di essere stato il primo presidente americano del partito repubblicano e di aver combattuto una cruenta guerra civile per abolire la schiavitù, difesa dai democratici come Jefferson Davis o dal politico e generale, sempre democratico, Nathan Bedford Forrest, primo “Gran Wizard” nonchè fondatore del tristemente famoso Ku Klux Klan, ed in Europa si imbrattano quelle raffiguranti Voltaire, filosofo illuminista padre di quel pensiero garantista e di tolleranza che influenzò Cesare Beccaria, martedì 30 giugno, alla Camera dei Deputati, inizierà l’iter della nuova legge sull’omotransofobia, il cui relatore è deputato del PD Alessandro Zan.

Obiettivo teorico di questa “urgente” legge è quello di sanzionare, modificando la legge Mancino, le condotte di istigazione e di violenza finalizzate alla discriminazione in base all’identità sessuale della persona, dunque, si andrà a colpire non soltanto i casi di omofobia e di transfobia ma le condotte di apologia, di istigazione e di associazione finalizzata alla discriminazione, comprese quelle motivate dall’identità sessuale della vittima, fortemente voluta dalle organizzazioni LGBT, e se tale norma venisse approvata dal governo pentacomunista, il diritto ad avere un’opinione diversa dall’ipocrisia buonista, potrà costare fino a quattro anni di reclusione.

Inoltre, in base all’ideologia diattatoriale della sinistra, in sede di condanna il giudice dovrà sempre disporre la pena accessoria dei lavori di pubblica utilità, potrà disporre la pena accessoria dell’obbligo di dimora, della sospensione della patente o dei documenti per l’espatrio, del divieto di partecipare per un minimo di tre anni ad attività di propaganda elettorale. Pertanto nella realtà si andrà a colpire ogni reato d’opinione nei confronti del mondo LGBT.

Ora c’è da chiedersi: come si regoleranno con la “religione di pace” nella cui giurisprudenza l’omosessualità è condannata con la morte? Nello specifico, secondo le fonti di diritto islamico, l’omosessualità rientra nella sfera di “Zinaa” che è un termine giuridico che indica quei rapporti sessuali illegali. Secondo le fonti di diritto islamico nella zinaa, si includono adulterio, fornicazione, prostituzione, sodomia, omosessualità. Sebbene vi sia una sorta di classificazione dei rapporti omosessuali, la maggioranza sembra applicare le stesse regole all’omosessualità in genere che è classificata come altri peccati di fornicazione e secondo il Corano la fornicazione è punita con la lapidazione, come da Sura 24:2.

Nell’Hadit, secondo libro sacro dell’Islam, nonchè pilastro della giurisprudenza musulmana si legge:” Il profeta malediva gli uomini effeminati e quelle donne che si comportavano come uomini. Disse anche: “Sfrattateli dalle vostre case”.

Tuttavia ci sono scuole giuridiche che sanciscono la pena di morte ed altre che prevedono sola una punizione corporale. In linea generale si è concordi sul fatto che, quando l’omosessualità è reiterata ed il colpevole è coniugato, si debba procedere con la pena di morte. In base alla giurisprudenza di altre dottrine giuridiche, nel caso dell’omosessualitá tra uomini, il partner passivo deve essere condannato a morte a prescindere se sia o meno sposato. Per quanto riguarda l’omosessualità femminile, alcuni hanno sostengono che non essendoci penetrazione, gli atti omosessuali femminili, dovrebbero essere puniti meno severamente, come si evince dalla sura 4:15 del Corano che sostiene che se si dispone di quattro testimoni, si può rinchiudere le lesbiche in casa fino alla morte. Quanta umanità!

La dottrina Hanafi ritiene che nessun musulmano possa essere condannato alla pena di morte anche se omosessuale mentre i non musulmani sì, perché in base all’hadith su cui si basano, il sangue musulmano può essere versato solo per adulterio, apostasia e omicidio. Differentemente la scuola Hanbali in cui si sostiene che la sodomia è una forma di adulterio per cui deve essere punita allo stesso modo tramite la pena capitale. Diversità di pensiero tra i giuristi islamici esistono anche per i metodi con cui uccidere coloro che commettono atti omosessuali: per alcuni i responsabili devono essere lapidati da una folla di musulmani, per altri debbono essere gettati dai tetti, come facevano in Siria i membri dell’ISIS tanto cari al democratico Obama e compagnia cantante europea. Tutto ciò è facilmente verificabile nel Sahih al-Bukhari, Volume 9, Libro 83, Numero 17.

E con questo, auguro una buona lettura a Vladimir Luxuria e alla sen. Cirinnà, del PD manco a farlo apposta, prima di ripresentarsi in pubblico con un cartello recante la scritta “Allah loves equality”.

Photo by Khadeeja Yasser 

Stefania Piazzo

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