di Raffaele Piccoli – La catastrofe naturale che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna nella scorsa settimana ha fatto cadere in secondo piano quanto fatto circolare dai “tecnici” del Senato riguardante i costi dell’autonomia differenziata. In sostanza dal Senato si è fatto emergere che i costi sarebbero difficilmente sopportabili per il bilancio statale, e si aggraverebbe nel contempo il divario Nord Sud. Tradotto dal politichese, senza i residui fiscali delle regioni del nord a statuto ordinario, salta l’equilibrio di bilancio.
Difficile comprendere se e in quale misura queste affermazioni corrispondano al vero, oppure se si tratta della solita disinformazione messa in campo dall’opposizione . Quello che al contrario ben si comprende, è il fatto che le affermazioni non sono uscite dal Senato per caso o per errore, ma che sono state fatte circolare allo scopo di mettere in difficoltà il percorso di approvazione di una riforma che dai parlamentari del Sud (anche di centro destra) è vista letteralmente come il fumo negli occhi. Il coro di scuse sulla inopinata fuga di notizie è partito immediatamente , ma la frittata era fatta. Il significato politico, risulta di tutta evidenza. Le cose non si devono toccare.
Il Nord è orfano, orfano di qualcuno che sia in grado di difendere i legittimi interessi della parte produttiva che sostiene in gran parte l’economia di questo paese. Ma quello che lascia davvero stupiti è il fatto che il Popolo, la gente delle nostre terre non lo comprende.
I servizi sull’alluvione della Romagna, che le televisioni ci presentano quotidianamente mettono in luce, oltre ogni ragionevole dubbio questa situazione. Territori devastati, gente operosa che si impegna e non si lamenta, che non attende l’aiuto dall’alto, aiuto che tarda ad arrivare. A questo si aggiunge un altro dato saliente, il tricolore italiano.
Lo vediamo sventolare dalle case invase dal fango al centro di vie sommerse dall’acqua. Acqua che non sarebbe dovuta divenire pericolosa per la vita delle persone e delle imprese. Francamente fatico a comprendere, in quanto non c’è da essere particolarmente orgogliosi di quella bandiera, di quel simbolo. Esso rappresenta uno stato, una “nazione” che grazie alla sua incuria, burocrazia, assenza, incapacità è come minimo corresponsabile di accadimenti tanto drammatici. Povera Italia.
Raffaele Piccoli, Grande Nord – Ferrara
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