Categorie: Politica

Franco: Non ho molta fiducia nel coraggio dei leghisti veneti. Fare i bravi amministratori non basta più

In Veneto “veniamo da anni di commissariamenti gestiti da persone che stanno lì più per la riconosciuta fedeltà al capo che per la competenza. Non esistono date o scadenze prestabilite, i congressi vengono fatti se e quando conviene alla corrente salviniana”. Spara a zero sui congressi provinciali l’ex senatore della Lega, Paolo Franco, ora a capo dei comitati autonomisti del Veneto. Una autonomia che manca anche nel territorio, dove a guidare la Lega sono commissari voluti dai piani alti di Via Bellerio.

“Alla recente convention a cui era presente Umberto BOSSI c’erano due veneti, il parlamentare europeo Gianantonio Da Re e l’ex parlamentare Giampaolo Vallardi – ricorda Franco intervistato dall’AdnKronos – con riferimento all’evento di sabato scorso nel castello di Giovenzano del Comitato Nord – . Vedremo se vorranno replicare in Veneto quanto fatto in Lombardia”. Il riferimento è alle città lombarde che hanno svolto i primi congressi provinciali, con sfide alla luce del sole (e al photofinish) tra candidati nordisti e gli uomini di Salvini, con elezioni che hanno premiato i bossiani, come a Bergamo e Brescia, e i salviniani, come successo a Varese e Cremona.

“D’altronde il Presidente Luca Zaia in questi giorni ha affermato che non esistono correnti, che la Lega è una sola – dice Franco – . Quindi non ho molta fiducia nel coraggio dei leghisti veneti, in primis dell’assessore regionale Roberto Marcato, di realizzare qualcosa di concreto”. “Noi – aggiunge – abbiamo bisogno di un governo e di amministratori competenti, e Zaia, Fedriga e Giorgetti lo sono. Il problema è che oramai fanno ordinaria amministrazione, rimangono chiusi nei palazzi, non offrono progetti politici di grande respiro e cambiamento, cosa di cui i cittadini hanno grande bisogno”. “Non per nulla alle ultime elezioni politiche non ha votato quasi il 37% degli elettori”, conclude Franco, avvertendo che “fare i bravi
amministratori non basta più, bisogna avere il coraggio di presentare e pretendere nuove condizioni di rappresentanza politica”.

Redazione

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