Categorie: Politica

Berlusconi, Bossi: Come un fratello

 “Sono commosso. Per tanti anni è stato come un fratello”. Lo ha dichiarato Umberto Bossi sulla scomparsa del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Il primo ‘amore’ di ‘Silvio Berlusconi politico’ fu Gianfranco Fini. L’inizio del rapporto con Fini – poi concluso molti anni dopo con un divorzio da ‘guerra dei Roses’, scandito dalla celebre domanda ‘Che fai mi cacci?’ – fu il primo segnale anticipatorio della ‘discesa in campo’ berlusconiana. Certo, il primo vero innamoramento politico di ‘Berlusconi imprenditore’ fu Bettino Craxi. Ma, dopo il crollo della Prima Repubblica in seguito allo scandalo di Tangentopoli, l’allora patron della Fininvest decise di scendere nell’agone della competizione politica. E il primo assaggio di quella scelta si colse il 23 novembre del 1993. Teatro l’inaugurazione dello ‘Shopville Gran Reno’, a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, Berlusconi annuncio’ il sostegno alla candidatura di Fini in Campidoglio. “Se lei votasse a Roma chi sceglierebbe tra Rutelli e Fini?”, chiede un cronista bolognese in un’affollata conferenza stampa dopo il taglio del nastro dell’ipermercato. 

E lui: “Io credo che la risposta lei la conosca gia’. Certamente Gianfranco Fini”, rispose il Cavaliere, tirando la prima palla della partita politica che segnera’ la sua vita, dalla discesa in campo del 26 gennaio 1994 fino ai giorni nostri . Con Fini, fini’ malissimo. Cruciale fu la fondazione del partito delle liberta’, improvvisata dal Cavaliere sul predellino dell’auto, il 18 novembre del 2007, al termine di un comizio in piazza San Babila a Milano. Fini, allora leader di Alleanza nazionale, dovette seguirlo. Ma ormai il rapporto, anche personale, era logorato e si arrivo’ al divorzio in diretta tivvu’ del 22 aprile del 2010. Durante la direzione nazionale del Pdl, all’auditorium della Conciliazione, Berlusconi sul palco lamentava il “contrappunto quasi giornaliero” dell ‘allora presidente della Camera e lo invitava a dimettersi dalla terza carica dello Stato nel caso volessero continuare a fare “dichiarazioni politiche”. Il labiale – senza microfono – e il gesto di Fini furono evidenti: “Che fai mi cacci?” restera’ nella storia della politica italiana, Fini uscira’ dal Pdl e fondera’ Futuro e liberta’. Il ‘Giornale’ della famiglia Berlusconi iniziò’ una campagna durissima sulla casa di Montecarlo di An usata dal cognato di Fini. Mentre Berlusconi superera’ per tre voti la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni alla Camera dopo una drammatica seduta parlamentare in cui si rischiera’ la rissa tra esponenti del Pdl ei ‘ribelli’ di Fli.

Il secondo ‘amore’ di ‘Berlusconi politico’ fu sicuramente Umberto Bossi . Il rapporto tra il Cavaliere e il senatur – cosi’ chiamato per il suo primo mandato, ma in realta’ Bossi ha trascorso la maggior parte della sua vita parlamentare a Montecitorio – inizio’ malissimo. Gia’ in campagna elettorale e immediatamente dopo la formazione del Berlusconi I, il leghista prese a martellare l’alleato a colpi di epiteti come ‘Berluskaiser o Berluskaz’ fino al celebre ‘Ribaltone’, abbandonando la maggioranza di centrodestra, causa’ la fine del governo, cui subentro’ nel 1995, anche con il sostegno della Lega, il governo Dini, che duro’ fino alle elezioni del 1996. Ma, dopo la partenza sbagliata, quello tra Bossi e Berlusconi divenne forse uno dei sodalizi piu’ longevi e solidi, cuore della ‘Seconda Repubblica’. Amicizia consolidata nelle riunioni del lunedi’ sera, davanti al caminetto di Arcore, il rapporto personale tra i due leader divenne l’asse dei governi di centrodestra guidati da Berlusconi. 

E il Cavaliere elogio’ piu’ volte Bossi, che mostro’ negli anni a venire, malgrado il suo carattere irascibile e volubile, di essere a lungo un alleato “leale” per gli azzurri. La vita politica del Cavaliere fu attraversata da innamoramenti brevi e altrettante fugaci delusioni. Tra questi figurano Angelino Alfano, passato da giovane delfino a politico “senza quid”, poi addirittura traditore. Alfano lascio’ il Pdl e fondo’ Ncd per continuare a sostenere il governo di Enrico Letta, quando Berlusconi tolse il sostegno all’esecutivo di coalizione nazionale. Altalenante il rapporto tra il Cavaliere e Pierferdinando Casini, che, con il Ccd, contribui’ alla formazione del Berlusconi I, dando vita a una alleanza che duro’ fino al 2007, quando Casini fece uscire l’Udc dalla Casa delle liberta’, per poi ritornare brevemente in alleanza nel febbraio 2014.

Neanche l’elezione dell’ex democristiano tra le file del Pd pero’ rovino’ i rapporti tra i due, se e’ vero che, nel 2022, FI fu l’unico tra i partiti del centrodestra – esclusi i centristi – a sostenere realmente la candidatura di Casini al Colle, dopo che era tramontata quella di Berlusconi e prima che di arrivare ad appoggiare il ‘Mattarella bis’. Tra i rapporti piu’ burrascosi di Berlusconi poi si segnala quello con Giulio Tremonti. Eletto per la prima volta con FI nel 1996, il professore originario di Sondrio entro’ a far parte del secondo governo Berlusconi come ministro dell’Economia e delle finanze; dopo piu’ di tre anni fu costretto alle dimissioni il 3 luglio 2004, in seguito alle forti divergenze in materia di economia con Fini, allora vice premier. Torno’ altre due volte a via XX settembre, nel 2005 e nel 2008, protagonista di grandi diverbi e riavvicinamenti con il Cavaliere. Dopo il 2011, fondo’ il movimento ‘3L’ e si candido’ in abbinamento con la Lega Nord di Bossi e Roberto Maroni. Infine, alle scorse politiche, e’ stato eletto con FdI di Giorgia Meloni. 

Stefania Piazzo

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