Categorie: Elezioni Regionali

Anche la Basilicata scarica Matteo. Intanto il Comitato Nord prepara la lista per le regionali lombarde. Mura: un partito non può andare avanti a colpi di commissari

L’Ansa con un reportage di Michele Suglia racconta una storia al limite del surreale. La Basilicata, ebbene sì, la Basilicata, terra splendida e selvaggia, dove il salvinismo aveva trovato proseliti, scarica Matteo. Anche la Basilicata!

E infatti in una cronaca che impone il sorriso, si legge che “Dopo la Lombardia, anche in Basilicata la Lega perde pezzi. A tagliare il cordone ombelicale sono due consiglieri regionali che, usciti dal partito di Matteo Salvini a novembre, certificano ora quello strappo dando vita a un nuovo gruppo. Si chiamerà ‘Basilicata oltre’ e sarà presieduto da Massimo Zullino che, insieme a Giovanni Vizziello, lascia di fatto la Lega lucana con 3 consiglieri regionali sui 6 eletti nel 2019”.

E via Bellerio che dice, si interroga correttamente il collega… Ma cosa può dire via Bellerio! Salvini sul suo cavallo bianco ostenta sicurezza e ribadisce che “La Lega è assolutamente in forze e in forma”.

Ma il report sulla Basilicata aggiunge che, secondo le ricostruzioni locali, “pesano i cattivi rapporti e il dissenso con il presidente della Regione… Restano i mal di pancia e il rischio di un effetto domino sul partito già fiaccato dal calo di consensi e in cui, secondo i più maliziosi, covano accuse e risentimenti verso il segretario. Vizziello non nasconde i rischi e azzarda: “L’uscita dei consiglieri lombardi dalla Lega
è stata sintomatica del malessere che c’è nel partito. Probabilmente noi in Basilicata siamo tra i primi interpreti di quello stato al sud”.

“Non conosco il contesto della Basilicata – precisa Angelo Ciocca, uno dei coordinatori del Comitato – ma quello che BOSSI ha evidenziato, e probabilmente anche i due consiglieri in Basilicata, è che dentro la Lega c’è un malessere. Ma non possiamo fare come i violinisti del Titanic e continuare a suonare”.

“La costituzione del gruppo Comitato Nord è stata l’azione che ci ha permesso di poter fare una
lista senza l’obbligo della raccolta firme. Stiamo lavorando a una lista di qualità, con referenti importanti dei territori, poi non è detto che bisognerà presentarla”. A dirlo all’AGI è il capogruppo di Comitato Nord al Consiglio regionale della Lombardia, Roberto Mura, espulso dalla Lega una decina di giorni
fa proprio per aver costituito il nuovo gruppo. La richiesta di poter costituire una lista Comitato Nord, in vista delle prossime elezioni regionali lombarde, è stata avanzata ieri dal fondatore della corrente, Umberto BOSSI, al governatore leghista Attilio Fontana. Quest’ultimo, ricandidatosi per il centrodestra
alla guida della Regione, ha detto che ne avrebbe parlato ai vertici della Lega. Ma la presentazione della lista potrebbe anche venir meno, se dovesse essere raggiunto un accordo con Matteo Salvini.

“Abbiamo fatto – sottolinea Mura – la richiesta di poter presentare una lista, pero’ vediamo se ci sara’ una
controproposta. Valuteremo. Noi abbiamo espresso la volonta’ di sostenere Fontana, quindi vediamo se si puo’ concretizzare e come questo sostegno. Non siamo traditori, abbiamo rispettato in pieno il mandato degli elettori, la nostra volonta’ e’ di proseguire nel sostegno a Fontana anche per le prossime
elezioni”.

MURA sostiene poi di aver mantenuto buoni rapporti con il gruppo regionale della Lega: “Mi consulto ogni momento con il capogruppo Roberto Anelli per portare avanti il supporto a Fontana”. Diverso invece l’atteggiamento dei vertici del suo ex partito: “Le dichiarazioni di Salvini non sono concilianti, noi non stiamo portando avanti nulla di rivoluzionario ma le questioni per cui combattiamo da 30 anni: idee in linea con la storia della Lega. Non mi ritengo fuori dalla lega, la decisione di mettere fuori me e altri è stata un po’ frettolosa”.

Quanto alla possibilità che possano esserci nuovi consiglieri in arrivo nel gruppo Comitato Nord (che per ora ne conta quattro), MURA sostiene: “Non mi interessa fare campagna acquisti, non la sto facendo, dopo di che le porte sono aperte. C’è un malumore generalizzato e anche sconcerto per questa situazione, poi da qui a trovare il coraggio di fare un passo… ognuno ha la sua situazione personale. Io ho sempre criticato il metodo all’interno della Lega, mai una persona: ho criticato il metodo di un partito che negli anni si è sempre più legato al commissariamento, che ha abbandonato le battaglie storiche per
riprenderle solo in momenti elettorali, e ha avuto altre priorita’ rispetto a quelle del nord. Però c’è tempo per recuperare e noi vogliamo riportare avanti le istanze del nord”.


Stefania Piazzo

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