Un’inchiesta svolta da due giornali spagnoli, La Vanguardia e elDiario.es, rivela che il governo di Mariano Rajoy, ex leader del Partito popolare, avrebbe usato i vertici della polizia per indagare sui partiti indipendentisti con metodi illegali e per orchestrare una campagna contro il movimento d’indipendenza della Catalogna. L’allora esecutivo messo ha avuto i vertici della polizia del ministero dell’Interno, guidati da Jorge Fernandez Díaz, al servizio delle sue manovre politiche contro i secessionisti e per insabbiare casi di corruzione. Al ministro, secondo l’inchiesta giornalistica, sarebbero arrivate molte delle segnalazioni che in seguito avrebbero dato origine a varie manovre per screditare o aprire procedimenti legali contro persone preziose legate al movimento pro-indipendenza. Secondo le fonti coinvolte negli eventi, Fernandez Díaz inviò gran parte di questi documenti, in buste sigillate e attraverso le sue guardie del corpo, a Rajoy.
I giornali affermano che negli anni sono state effettuate raccolte di informazioni illegali su veri o presunti sostenitori dell’indipendenza, sono stati preparati dossier con informazioni per lo più false e in alcuni casi con dati riservati forniti dal ministero delle Finanze, che era diretto da Cristobal Montoro e che questi dossier sono stati poi trasformati in rapporti che sono stati divulgati alla stampa o introdotti in processi giudiziari con metodi irregolari. L’operazione, secondo quanto scrive la Vanguardia, fu lanciata nel settembre 2012, subito dopo la partecipazione di massa che ci fu nelle strade di Barcellona per la Diada, festa nazionale della Catalogna.
In Spagna, in particolare all’epoca del primo governo del popolare Mariano Rajoy, “c’è stata una trama criminale radicata nel cuore dello Stato con l’ obiettivo di perseguitare e danneggiare persone per il solo fatto di essere indipendentiste”: così Carles Puigdemont, eurodeputato ed ex presidente regionale catalano, ha commentato su X l’inchiesta giornalistica Secondo queste testate, il governo Rajoy “mise i vertici di polizia” al proprio servizio per “orchestrare una campagna” contro i secessionisti, “al margine della legge”. “Questo è il marcio che copre lo Stato di diritto e che ha consentito violazioni dei diritti fondamentali”, ha aggiunto Puigdemont, secondo cui quanto messo in luce costituisce “un crimine contro la democrazia commesso dal governo di Mariano Rajoy”. “Ma ora è giunto il momento. Oltre a fornire spiegazioni, i massimi responsabili politici di ciò che dovranno rispondere dei reati commessi”, ha anche detto l’ex numero uno della Catalogna.
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