NON FACCIAMOCI COINVOLGERE IN INUTILI SCONTRI IDEOLOGICI. PENSIAMO ALLA PADANIA

20 Agosto 2023
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di Cuore Verde – Inizialmente avevo pensato ad un commento sul dibattuto “caso Vannacci” ed il contestato libro “Il mondo al contrario”. Ma poi ho deciso di astenermi perché mi sono sempre ripromesso di evitare inutili discussioni che hanno il solo reale effetto di dividere l’opinione pubblica su questioni che io definisco “politica da bar”. Allo stesso modo mi asterrò dal commentare la “santificazione” mediatica di Michela Murgia. Dal mio punto di vista, con il massimo rispetto per le idee di entrambi, due facce della stessa medaglia. Bisogna osservare che da mesi, subiamo un assurdo dibattito politico e mediatico su “fascismo” e “antifascismo” e relative ideologie “conservatrici” e “progressiste”.

Un tentativo di dividere l’opinione pubblica generale su un’improbabile crinale ideologico. Nel deserto politico prodotto dallo svilimento dell’idea politica al quale hanno certamente contribuito le giravolte, le retromarce e i tradimenti politici dei cosiddetti sovranisti (Cinquestelle e Lega di Salvini), i “reduci” e i “partigiani” di ideologie estreme si sono ritrovati soli a sfidarsi nel “saloon della politica”. Non siamo più nei loro “formidabili” anni ’70 e, quindi, lo scontro è ormai soltanto verbale. Verbale ma molto invadente. Epigoni di idee che hanno scarso riscontro nell’attuale realtà sociale e politica come dimostra l’aumento dell’astensionismo elettorale.

La maggior parte dei cittadini costruisce il suo mondo senza alcun schema ideologico alla mano e, sinceramente, si disinteressa di questi “dibattiti”. In questo momento, infatti siamo governati, seppur legittimamente, da minoranze politiche alle quali si contrappongono altre minoranze politiche come evidenziato dalle percentuali dell’astensionismo. In una fase precedente, il popolo si era fidato degli asseriti “sovranisti” ma questi, poi, hanno sostenuto il governo dell’ex-governatore della BCE in aperta contraddizione  a tutti i loro proclami politici contro Bruxelles e contro l’euro. Ora il popolo si astiene.

Specifico che ho difficoltà a riconoscermi nella maggior parte delle idee di questi due “schieramenti” contrapposti. Dal mio punto di vista, entrambi minoritari nella società reale. La realtà è una questione complessa e la semplificazione può essere pericolosa. Per quanto riguarda le questioni più propriamente politiche, rilevo che la sinistra, seppur favorevole ad una autodeterminazione estrema  dell’individuo, specialmente nella sfera sessuale, rifiuta l’autonomia territoriale, ovvero, l’autodeterminazione collettiva, percepita come “discriminatoria”, come dimostra il recente convegno “UNA E INDIVISIBILE, perché l’autonomia differenziata minaccia l’unità d’Italia” presieduto da Elly Schlein.

A destra, poi si pone la questione, per certi versi speculare, della asserita e presunta “italianità”. Ma poi gli italiani chi sarebbero? I liguri, i veneti, i lombardi, i siciliani o i calabresi privati delle loro specifiche peculiarità etniche (linguistiche, culturali, sociali) e ricondotti ad un “tipo italiano” realmente difficile da identificare? Se poi bastano i “tratti somatici” per definire un “italiano”…Non dobbiamo farci coinvolgere da dibattiti ideologici estremi e minoritari. Pensiamo alla Padania.  

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