Categorie: Opinioni

Berlusconi contro Zelensky spopola sui siti russi

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull’inopportunità, a suo avviso, di parlare con il presidente Volodymyr Zelensky, trovano ampia eco stamane sui media, siti, canali Telegram russi e, per ora, meno su quelli ucraini. L’agenzia ucraina Unian rileva che “l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi ha criticato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha affermato che gli Stati Uniti non dovrebbero aiutare il paese con armi e denaro”. I siti dei quotidiani rilanciano le parole di Berlusconi tramite articoli dei corrispondenti o collaboratori da Roma, o riprendendo le pubblicazioni italiane: in generale, si limitano a riferire quanto espresso dall’ex presidente del Consiglio italiano ieri sera, sottolineando che Forza Italia fa parte della coalizione di governo, come fa il giornale “Politica”: “L’ex premier italiano Silvio Berlusconi, che fa parte della coalizione di governo del premier Georgia Meloni, ha criticato aspramente il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy” e spiega come l’opposizione di sinistra abbia chiesto chiarimenti alla leader di Forza Italia e capo del governo. Altri siti molto seguiti nei mesi di guerra, come Kyiv Independent e Ukrinform, stamattina non riportavano la vicenda. Numerosissime le testate russe che, invece, ne danno conto, dal sempre autorevole Kommersant (che titola: “Berlusconi ha criticato Zelensky e ha offerto agli Stati Uniti di dare soldi all’Ucraina in cambio di un cessate il fuoco”) a canali Telegram vicini al Cremlino, come Pul-3. L’idea di aiuti economici in cambio di un armistizio viene sottolineata da diversi media russi, di orientamento fortemente nazionalista come Tsargrad o Pravda.ru

“L’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi ritiene che Zelensky dovrebbe utilizzare il “Piano Marshall” e, su questa base, dichiarare un cessate il fuoco”, scrive Tsargrad. Anche un sito di approfondimenti che è espressione dei militari come Voennoye Obozrenie (Rassegna militare) parla dell’idea di compensazioni economiche come punto di partenza per la pacificazione e scrive: “va notato che Berlusconi ha precedentemente offerto ai paesi europei di proporre domande su una soluzione pacifica. Tuttavia, gli attuali capi di stato e di governo europei per qualche motivo non ascoltano il buon senso, ma l’amministrazione statunitense, che sta chiaramente cercando di prolungare il conflitto armato in Ucraina. È chiaro che se gli Stati Uniti non avessero sostenuto e stimolato questo conflitto, non sarebbe iniziato. Pertanto, la valutazione critica di Berlusconi su Zelensky non è completa sul piano logico: varrebbe la pena notare il ruolo degli Stati Uniti nell’escalation del confronto in Ucraina”.

Stefania Piazzo

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