Categorie: Opinioni

”A Milano ai tempi di mani pulite”. Il libro verità di Martinelli. Parole che un provveditore, ministro lombardo e leghista non hanno mai detto

di Sergio Bianchini – “Durante la mia permanenza a Milano dall’aprile 1989 all’autunno del 1995 si sono alternati 7 governi e altrettanti ministri della pubblica istruzione. Ecco l’elenco di questi ultimi: Giovanni Galloni …Sergio Mattarella….Gerardo Bianco….Riccardo Misasi…Maria Rosa Russo Jervolino….Francesco D’Onofrio…Giancarlo Lombardi…..

Fuorché quest’ultimo ministro tutti gli altri erano nati e avevano il seggio elettorale nelle Regioni Meridionali.…..Tutti durante il mandato sono venuti a Milano…Ho vivacemente protestato quando ho visto che i posti di insegnamento soppressi, con tanta difficoltà, nella provincia di Milano, anziché procurare la riduzione della spesa prevista dalla legge….venivano poi riattivati nelle aree di Napoli, Bari, Palermo, Catania..dove il rapporto alunni/insegnanti era già più basso di quello esistente al nord.”

E’ una delle significative citazioni dal libro di Enzo Martinelli che ho fortunosamente recuperato. Infatti era scomparso dai media dopo il suo trasferimento da provveditore di Milano.

Era stato l’unico provveditore che io avevo apprezzato nei miei decenni di lavoro nella scuola Milanese. Parlando con colleghi presidi, quasi sempre di simpatie di sinistra, nessuno lo ricordava. Avevo detto in precedenti scritti che alla fine del suo mandato aveva salutato i presidi milanesi in una riunione a cui di tutti gli invitati, circa 1000, allora partecipò solo una trentina. L’ambiente scolastico milanese, sia politico che sindacale lo aveva respinto.

A me era piaciuto perché era stato l’unico ad esaminare e mettere al centro del suo lavoro non le esortazioni morali solenni e rituali di tipo autoincensante ma la situazione organizzativa della scuola milanese, gli organici, i supplenti, le sedi periferiche e gli uffici centrali.

Ai miei colleghi tutti amici del sindacalismo scolastico che ormai detiene tutto il potere nella scuola, non piaceva.

Ebbene, ho trovato tramite Amazon un suo libro sugli anni di esperienza come provveditore a Milano. Erano gli anni dal 1989 al 1995. Il libro è bellissimo, chiarissimo, documentato con testi inoppugnabili e la sua descrizione del funzionamento del sistema scolastico milanese e ministeriale mi fa capire perché sia stato cancellato. Io addirittura pensavo che fosse morto ed invece è vivo e vegeto ed il libro che ha scritto è stato pubblicato solo due anni fa nel silenzio totale dei media.

Si intitola ”A Milano ai tempi di mani pulite” editore Betti S.R.L.

Anche la grafica è ottima con un formato di scrittura adeguato. Nessun nordista dovrebbe ignorarlo. Martinelli è toscano, di Siena. Non ha avuto e non ha simpatie leghiste e nemmeno antipatie. Racconta le cose come davvero sono con i dati che la politica fasulla cerca di nascondere.

Cito un’altra considerazione molto significativa che spiega , in un paese in cui lo stato è sotto il controllo totale del meridionalismo, le ragioni profonde del suo isolamento: “Mi sembrava che la struttura amministrativa centrale fosse finalizzata a drenare risorse al Nord per “aiutare” la parte Meridionale del Paese. Un esercizio per alcuni aspetti umani perfino encomiabile, quando non era clientelare, ma che snatura il ruolo e la funzione nazionale del Ministero. Insomma ho sperimentato che la distanza tra Milano e Roma misura circa 600 km, ma in termini politici e culturali ancora per altri decenni il percorso sarà molto, molto più lungo.”.

Parole chiaramente vere per chi ama la sincerità, che un toscano onesto e lucido scrive e che un provveditore e ministro lombardo e leghista non ha mai detto.

Redazione

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