Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, torna a sollecitare il Governo affinchè eroghi le risorse necessarie ad aiutare i territori travolti dall’alluvione di maggio. E promette: “Ogni euro che arriva in Emilia-Romagna, lo garantisco io per com’è fatta qui la gente, tornerà indietro con gli interessi nelle casse dello Stato”. Ando così con i 12 miliardi per i danni del terremoto in Emilia del 2012, ricorda il governatore intervenendo ad Agorà estate su Rai 3: “In quella striscia di terra colpita si produceva l’1,9% del Pil nazionale, da alcuni anni lì si produce il 2,5% quindi le risorse in termini di tasse dalle imprese e dalle famiglie sono tornate indietro con gli interessi. Ci attendiamo che cià che serve arrivi perchè se si ferma la Romagna si ferma la locomotiva d’Italia, cioè l’Emilia-Romagna, e quindi anche gli altri vagoni”. Al momento invece “sono arrivati, anzi sono stati stanziati perchè i soldi ancora non li abbiamo visti, dopo due mesi- rimarca Bonaccini- circa 2,5 miliardi, da decreto del Governo, per i prossimi tre anni in tre regioni”, cioè oltre all’Emilia-Romagna anche Toscana e Marche. Sui circa nove miliardi di euro di danni calcolati, di cui il 96%-97% in Emilia-Romagna, queste risorse “sono poche ma intanto partiremmo a utilizzarle soprattutto per i lavori di somma urgenza, cioè per intervenire su fiumi, argini, frane e strade- continua il presidente- per poter affrontare il prossimo inverno ed evitare che un’ondata di maltempo ordinaria produca danni straordinari”.
Bisogna “avere i soldi subito affinchè i Comuni, i consorzi di bonifica e gli altri enti possano procedere con le gare d’appalto e assegnare i lavori per partire subito”, sottolinea Bonaccini. Però poi in questo momento “non ci sono risorse, e la cosa è abbastanza clamorosa, per risarcire i danni a cittadini, famiglie e imprese”, ribadisce Bonaccini: per gli imprenditori, in particolare, “ad oggi non c’è neanche un euro dei primi 20.000 che lo Stato solitamente mette a disposizione dopo calamità e catastrofi naturali”. Quindi “il mio appello al Governo, l’ho detto anche a Giorgia Meloni che ringrazio per l’incontro della scorsa settimana- conclude Bonaccini- è che metta velocemente le risorse perchè bisogna risarcire coloro che hanno perso tutto”. Temi che finiscono sul tavolo del commissario Francesco Figliuolo. Figura di “grandissimo valore”, dice Bonaccini: “La cosa che mi ha colpito è vederlo celebrare da parte di esponenti del Governo e della maggioranza che, se riprendiamo i giornali e le trasmissioni di due anni fa, quando è partito il piano vaccinale, lo attaccavano frontalmente e anche poco educatamente perchè lisciavano il pelo ai no vax. Fa piacere vedere che importanti esponenti del Governo hanno cambiato idea. Io non l’ho mai cambiata perchè lo stimavo allora e lo stimo oggi”.
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