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Esami terza media: un aperitivo tra amici

di Laura Aresi – E’ recente l’annuncio, sulla pagina Facebook di Lucia Azzolina, che spiega le modalità con cui si svolgeranno le prove delle classi terze della scuola secondaria di primo grado. La Ministra parla direttamente ai ragazzi e alle ragazze che affronteranno quello che nel cuore di studenti e genitori è sempre rimasto l’esame di terza media. Il tono affettuoso mitiga la delusione che la titolare del dicastero di via Trastevere immagina sui volti di coloro cui si rivolge: ma ormai è fatta, l’esame formalmente è stato azzerato in nome della dittatura sanitario-orwelliana.

«Ragazzi – esordisce così Azzolina – si parla tantissimo in questi giorni, sui giornali o nei tg, dei vostri fratelli più grandi, degli studenti dell’Esame del secondo ciclo, quella che tutti chiamano ancora la Maturità. Ed è normale, perché è “l’esame” che chiude il percorso scolastico e porta i ragazzi nel mondo adulto.

Però io credo che dobbiamo dedicare la stessa attenzione anche a voi, che state per concludere il primo ciclo e vi preparate a fare un grande salto e ad entrare nella scuola dei ‘grandi’».

E via con la falce. «Entro il termine delle lezioni sarà organizzato un momento online, quindi a distanza, per la discussione di un elaborato. L’argomento lo sceglierete insieme ai vostri docenti». Si tratta della famosa tesina, che quindi non dovrà semplicemente essere consegnata e valutata – col rischio di “manipolazioni” genitoriali, vurìa mai – ma dovrà essere maturata, “digerita” e presentata personalmente dallo studente in un colloquio pur a distanza con il corpo docente. Da queste parole, per carità sicuramente pronunciate con intenzioni benevole, non si evince però altro: non un accenno ad un appuntamento unico e corale per tutte le scuole italiane, non una data unica di inizio colloqui come per la maturità, data fissata per il 17 di giugno. Anarchia totale, come se davvero la “cosiddetta terza media” (citiamo il messaggio papale papale) fosse una trascurabile bagattella: poco più che un aperitivo (virtuale) fra amici. Stando al messaggio della Ministra, infatti, come avevamo annunciato, ogni scuola sarebbe libera di gestire il colloquio finale come meglio reputa di farlo. Per carità: detto appuntamento sarà reale e “tracciato”, e coinvolgerà, almeno a distanza, gli sguardi di allievi e maestri ricongiunti almeno nel fatidico momento del “passaggio”, come lo chiama Azzolina stessa, per l’occasione trasformatasi nel cigno (nero) della scuola evidentemente a tutti i costi da rottamare.

«L’esame vero e proprio – spiega l’insegnante siracusana, vincitrice di concorso come dirigente scolastica a ridosso dell’impegno ministeriale – quest’anno coincide con lo scrutinio finale. Ma abbiamo scelto di introdurre la discussione dell’elaborato anche per consentirvi un momento finale di confronto, e se volete di saluto, con i vostri docenti. Non lo sottovalutate: state per terminare un triennio molto importante ed è giusto chiuderlo nel modo migliore».

Ci sarebbe molto da ricamare su quel superlativo, ma rimandiamo a tempi migliori, appunto. La perla del discorso comunque è che l’esame, in pratica, lo sosterranno i professori affrontando lo scrutinio, sempre a distanza, per carità: leggiamo in questa metafora una concessione alla solita lobby sindacalista, che decisamente deve aver fatto di tutto per evitare il fatidico appuntamento sui banchi, pur con tutte le misure di sicurezza che si sarebbero garantite come nel caso degli esami di licenza superiore. Comunque sia, la valutazione degli studenti si baserà sui risultati del percorso scolastico. Purtuttavia, «si terrà conto anche della discussione dell’elaborato – precisa la Dark Lady in versione Gentile dei poveri e coronavirati – come opportunità per dimostrare quanto avete appreso».

Sorridiamo, anche se ci pare (un po’ tanto) un mondo, e non solo scolastico, rovesciato.

Photo by Johann Trasch

Redazione

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